Forse non una spaccatura vera e propria, ma di certo alcune frizioni scuotono la Lega dopo la scelta di non ratificare il Mes, rivendicata da Matteo Salvini. Il ministro Giancarlo Giorgetti appare, dunque, sempre più isolato nel suo tentativo di bilanciare le esigenze del partito e gli obiettivi economico-finanziari del Paese.
Ci si poteva aspettare una maggioranza entusiasta e pronta a festeggiare con ritrovata serenità il Natale, invece la decisione di non ratificare il Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) somiglia sempre più a un panettone indigesto.
Soprattutto tra le file della Lega dove, fin dall'immediato post-voto, il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è sembrato un po' isolato. Sensazione alimentata dalle parole pronunciate oggi dal leader leghista Matteo Salvini, a margine della visita all'ospedale Buzzi di Milano per la consegna dei regali di Natale ai bimbi ricoverati.
Commentando proprio le dichiarazioni di Giorgetti - "Il ministro dell'Economia voleva l'approvazione [del Mes, n.d.r.]" - il vicepremier ha replicato seccamente.
Nessuna rassicurazione, dunque, o parola di sostegno al ministro e collega di partito, che appare sempre di più messo ai margini.
Atteggiamento ben diverso, ad esempio, quello del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha espresso solidarietà a Giorgetti, sottolineando la difficoltà del lavoro che è chiamato a svolgere.
Ma Salvini tira dritto per la sua strada, rivendicandone la coerenza anche a chi gli fa notare che la bocciatura italiana del Mes - unico Paese sui 27 dell'Ue - potrebbe creare dei problemi all'Italia all'interno dell'Unione.
Infine, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili conclude parlando delle Elezioni Europee del 2024, per le quali si augura un accorpamento della data del voto con le amministrative, indicando il 9 giugno come giorno "sensato" per fissarle.