08 Jan, 2024 - 16:21

Bontà dal Piemonte: ricette con il Castelmagno

Bontà dal Piemonte: ricette con il Castelmagno

Se c’è una cosa che, per chi ama la cucina, non può essere sottovalutata o non conosciuta, questa è la ricchezza di formaggi che offre la penisola. De Gaulle diceva che non è possibile governare una nazione che ha 400 tipi diversi di formaggi, figuriamoci se si può domare l’Italia che di formaggi ne ha ancora di più. Fra questi, uno dei protagonisti indiscussi della nostra infinita lista di formaggi è il Castelmagno: le ricette con questo prodotto tipico del cuneese possono variare dal tradizionale all’innovativo. Di sicuro parliamo di realizzazioni decise, come la materia prima di cui stiamo parlando.

Scopriamo di più su questo straordinario formaggio

Parliamo di ricette, Castelmagno come protagonista. Questo straordinario formaggio viene prodotto nelle zone del omonimo comune e poi tra Pradleves e Montegrosso Grana. Ha una pasta semidura e friabile con un colore giallo che va dal pallido se è fresco al giallo oro deciso con striature verdi quando ha raggiunto la giusta stagionatura. Questo formaggio ha un gusto deciso, indimenticabile. Andiamo a scoprire le ricette con il Castelmagno partendo dal più classico dei risotti. 

Ricette con il Castelmagno: il risotto

Tra le ricette con il Castelmagno non si può che partire con il più classico dei risotti. Si tratta di una preparazione assolutamente tradizionale che è una bandiera della cucina piemontese, regione regina per la produzione di riso di alta qualità. Andiamo subito alla scoperta degli ingredienti del risotto al Castelmagno:

  • 320 g di riso carnaroli
  • 300 g di Castelmagno a stagionatura media
  • 200 ml di panna da cucina
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 1 l di brodo di carne o di dado
  • ½ cipolla bianca
  • 2 noci di burro
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva

Partiamo facendo soffriggere la cipolla tritata in olio d’oliva assieme ad una noce di burro. La cipolla va resa trasparente facendola andare su di una fiamma poco più forte di una candela. Una volta che il soffritto è pronto, toglietelo dalla pentola e mettetelo da parte. Quindi nella stessa padella versate il riso e fatelo tostare continuando a mescolare. Una volta ultimata la tostatura sfumate con il vino bianco lasciandolo evaporare la parte alcolica.

Quindi iniziate a bagnare con il brodo. Continuate la cottura del riso mantenendo sempre l’umidità del risotto aggiungendo mestoli di brodo. Verso la fine cottura del riso mettete la panna in un pentolina e fatela scaldare aggiungendo il Castelmagno a pezzetti o anche già grattugiato. Mescolate per amalgamare il tutto. Quando il risotto sarà pronto toglietelo dal fuoco e mantecate aggiungendo il composto di Castelmagno e panna. Aggiungete una noce di burro e mescolate. Se riuscite tenete il risotto all’onda eventualmente aggiungendo poco brodo. Impiattate aggiungendo scaglie di grana. 

Petto di tacchino al Castelmagno

Tra le ricette con Castelmagno proviamo a suggerire un secondo gustoso ma leggero: il petto di tacchino alla crema di Castelmagno. Andiamo alla scoperta degli ingredienti e poi dei vari passaggi:

  • una confezione di fettine di petto di tacchino
  • farina
  • sale e pepe
  • olio
  • burro
  • un mazzo di asparagi bianchi
  • 100 g di Castelamagno DOP
  • 100 g di latte o panna
  • una manciatina di nocciole sgusciate o altra frutta secca a piacere

Insaporiamo il latte mettendoci dentro il formaggio a scaglie e lasciandolo riposare per un’ora. Intanto pulite gli asparagi e scottateli per poco in acqua bollente leggermente salata di modo che restino croccanti. Fatto questo potete battere le fettine di carne, poi infarinatele e fatele rosolare con poco burro e olio. Salate e pepate.

A parte tostate le nocciole e poi tritatele a punta di coltello. Scaldate il latte con il Castelmagno mescolando finché sarà completamente sciolto, eventualmente utilizzando una frusta o un mixer ad immersione. Quanto le fettine saranno pronte, impiattate assieme agli asparagi e coprite con la salsa di Castelmagno. Infine guarnite con nocciole del Piemonte tritate. 

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Emanuela Testori
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