La fatturazione elettronica ha acquisito un ruolo importantissimo per aziende e professionisti e dal 2024 è obbligatoria anche per tutti i lavoratori autonomi aderenti al regime forfettario. Essa si configura come una versione evoluta della tradizionale fattura cartacea, ma con specifiche peculiarità che ne facilitano la gestione e il tracciamento. Uno degli elementi chiave in questo processo è il codice SDI (Sistema di Interscambio), un codice alfanumerico di sette caratteri fondamentale per l'invio e la ricezione delle fatture in formato XML. Andiamo a spiegare cosa è il codice destinatario della fattura elettronica, come funziona, perché bisogna comunicarlo e come ottenerlo.
Il codice destinatario SDI rappresenta l'indirizzo digitale a cui viene inviata una fattura elettronica. Questo codice identifica il software o il servizio web utilizzato dal destinatario per la gestione delle fatture elettroniche. La comunicazione tempestiva e accurata di questo codice ai fornitori è essenziale per prevenire disguidi nella consegna delle fatture.
La scelta del codice SDI corretto è fondamentale in quanto determina la piattaforma sulla quale la fattura sarà recapitata. Comunicare il proprio codice destinatario ai fornitori permette di ricevere le fatture elettroniche direttamente sul gestionale aziendale, facilitando la gestione amministrativa e contabile. Questa procedura contribuisce a un processo di fatturazione più fluido, efficiente e meno soggetto a errori.
Ottenere il proprio codice destinatario è un passo importante per aziende e professionisti. Esso può essere reperito attraverso il proprio gestionale di fatturazione elettronica o richiesto all'Agenzia delle Entrate. Una volta ottenuto, il codice deve essere inserito nell'apposito campo della fattura elettronica.
Il processo di invio di una fattura elettronica con il codice SDI segue una serie di passaggi chiave:
Spesso, aziende e professionisti comunicano anticipatamente il loro codice SDI. In caso contrario, è possibile richiederlo direttamente al destinatario o utilizzare servizi online che, a partire da dati come la ragione sociale o la partita IVA, recuperano il codice e altri dati anagrafici.
Esistono diverse modalità per recapitare una fattura elettronica:
L'Agenzia delle Entrate ha previsto codici destinatari convenzionali per specifici casi, come i codici composti da sette zeri (0000000) per i contribuenti non possessori di partita IVA e sette X (XXXXXXX) per l'emissione di fatture verso clienti UE ed extra UE.
Per la Pubblica Amministrazione si impiega un codice diverso, il Codice Univoco Ufficio (CUU) o Codice IPA per fattura elettronica, costituito da 6 caratteri.
Infatti, la fatturazione elettronica verso gli enti pubblici è un processo che richiede precisione e conformità alle normative vigenti. Secondo l'Agenzia delle Entrate, è indispensabile che ogni fattura elettronica indirizzata a un ente pubblico includa informazioni specifiche. Tra queste, il Codice Identificativo di Gara (CIG) e il Codice Unico di Progetto (CUP) sono fondamentali per fatture legate a opere pubbliche. Inoltre, ogni fattura deve contenere il Codice Univoco Ufficio (CUU), essenziale per l'identificazione precisa dell'ufficio destinatario all'interno del Sistema di Interscambio (SDI). Questi codici sono reperibili nell'Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) e sono importanti per la corretta elaborazione delle fatture.
Nel caso di fatturazione elettronica verso privati che non possiedono una Partita IVA, si applicano delle regole specifiche. La fattura deve includere, nel campo "CodiceDestinatario", un codice convenzionale di sette zeri (0000000). Questo assicura la conformità alle procedure del Sistema di Interscambio. È altresì necessario inserire il codice fiscale del cliente per garantire la corretta consegna della fattura nel Cassetto Fiscale del destinatario.
Se disponibile, è utile includere anche un indirizzo PEC fornito dal cliente. In assenza di PEC, è obbligatorio fornire al cliente una copia della fattura e informarlo sulla disponibilità del documento elettronico.
La gestione di più codici SDI e indirizzi PEC può risultare complessa, specialmente quando si verifica un cambio di programma o di PEC. Per semplificare questo processo, il portale Fatture e Corrispettivi offre la funzione dell'indirizzo telematico prevalente. Questo sistema permette di impostare un indirizzo telematico (PEC o Codice Destinatario) principale, al quale verranno automaticamente inoltrate tutte le fatture elettroniche. In questo modo, il Sistema di Interscambio, dopo aver verificato il codice fiscale o la partita IVA, ignora altri campi inseriti nella fattura e recapita il documento all'indirizzo telematico prevalente.
Per le aziende e i professionisti che necessitano di ricevere fatture in formato elettronico, ottenere il proprio codice destinatario è un passo fondamentale. Questo codice è assegnato ai software o servizi web con un canale telematico accreditato presso l’Agenzia delle Entrate. Generalmente, viene fornito dal titolare del programma o servizio utilizzato per la fatturazione elettronica.
Dopo aver ottenuto il codice, è importante comunicarlo all'Agenzia delle Entrate tramite il Cassetto Fiscale, inserendolo nell’area Fatture e corrispettivi. Così facendo, l’Agenzia delle Entrate sarà in grado di inoltrare le fatture elettroniche al software o servizio di fatturazione corretto, anche se il codice destinatario non è stato specificato o è stato inserito in modo errato nella fattura.