L'accesso al bonus anti barriere architettoniche nel 2024 è più difficile rispetto allo scorso anno, in particolare per quali lavori siano ammissibili, sia per l'utilizzo delle opzioni di sconto in fattura e di cessione del credito d'imposta. Non sono arrivate novità finora dalla conversione in legge del decreto 212 del 29 dicembre 2023, ragione per la quale le strette operate dal provvedimento rimangono in vigore. Per la conversione in legge il Parlamento ha tempo fino al 27 febbraio prossimo.
Il nuovo decreto 212 stabilisce regole tortuose per i contribuenti. In primis perché i lavori devono essere ancorati a interventi su scale, ascensori, rampe e servoscale. In secondo luogo perché il nuovo provvedimento ha escluso dalle agevolazioni gli interventi relativi al cambio degli infissi, delle finestre, delle porte e dei sanitari. Vi sono delle deroghe a queste regole, mentre altre strette sono entrate in vigore per quanto concerne l'utilizzo dello sconto in fattura o della cessione dei crediti d'imposta.
È più difficile accedere al bonus per l'abbattimento delle barriere architettoniche nel 2024, in base alle strette operate dal decreto 212 del 2023. Fino all'entrata in vigore di questo provvedimento (il 30 dicembre 2023) si potevano effettuare lavori con lo sconto del 75%, a prescindere dall'esecuzione degli interventi sulle parti comuni degli edifici o all'interno delle singole unità abitative di un condominio.
Entro i 50mila euro di spesa, la detrazione fiscale del 75% si poteva applicare ai lavori interni alle unità abitative (ad esempio, per il cambio infissi), ma anche sulle parti comuni, purché nel rispetto delle linee del decreto del ministero dei Lavori pubblici numero 236 del 1989.
Il provvedimento di fine 2023 ha cambiato le regole di accesso al bonus anti barriere architettoniche, escludendo i lavori sugli infissi e all'interno delle singole unità abitative. Fanno eccezione solo i lavori già in essere al 29 dicembre 2023, già iniziati o per i quali:
A queste due condizioni, i committenti (condomini, singole unità immobiliari e immobili indipendenti) possono effettuare sia lavori di cambio infissi che interventi su ascensori e scale, ma possono anche avvalersi dello sconto in fattura o cessione del credito d'imposta.
Diversamente, a partire dal 1° gennaio 2024, sul bonus per l'abbattimento delle barriere architettoniche, oltre alla stretta sui lavori, non è più consentito avvalersi delle due opzioni di cessione dei crediti e di sconto in fattura, ma solo la detrazione fiscale, salvo in alcuni casi qui specificati:
In definitiva, si consideri dunque che, in assenza di novità nella conversione in legge del decreto 212 del 2023, gli interventi ammissibili con il bonus sull'abbattimento delle barriere architettoniche dovranno riguardare le piattaforme elevatrici, i servoscala, gli ascensori, le scale e le rampe. A meno di interventi già iniziati o con i requisiti vigenti al 30 dicembre 2023 (lavori già iniziati, accordo già raggiunto e versamento di un acconto) non sono più ammissibili interventi che riguardino il cambio di finestre, porte, pavimenti, infissi e sanitari del bagno.