A Firenze sono stati confermati 10 casi di vaiolo delle scimmie, e questo sta facendo crescere la preoccupazione.
Questa situazione ha generato domande sulla diffusione del virus e sui potenziali rischi.
Scendiamo nei dettagli e vediamo cosa sta accadendo, perché il virus si sta diffondendo e quali sono i rischi.
A Firenze 10 persone sono state infettate dal vaiolo delle scimmie, un'infezione virale che si manifesta con eruzioni cutanee, linfonodi ingrossati e febbre.
L'insorgenza di casi è stata rilevata a partire dalla seconda settimana di gennaio, innescando un'indagine preventiva per identificare eventuali altri contagi tra i cittadini.
Pare che sette delle persone infettate si siano ritrovate in una discoteca nell'hinterland di Firenze. Dal punto di vista clinico, al momento nessun caso desterebbe particolari preoccupazioni di salute o di sintomi gravi.
La Regione Toscana ha segnalato il fenomeno al ministero della Salute, seguendo i protocolli.
L'ulteriore mappatura dei contagi è attualmente in corso, mentre l'Istituto Superiore di Sanità spiega che il contagio tra esseri umani può verificarsi attraverso stretti e prolungati contatti con persone sintomatiche, come conversazioni ravvicinate, contatto fisico con lesioni cutanee o durante i rapporti sessuali.
Il vaiolo delle scimmie si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto e prolungato della pelle, come ad esempio durante abbracci o rapporti sessuali.
La trasmissione è particolarmente elevata durante il contatto con lesioni cutanee, quali eruzioni cutanee, vesciche, pustole e ferite. I fluidi contenuti nelle vesciche, così come le ferite risultanti dalla rottura delle vescicole e le croste che si formano, rappresentano fonti altamente contagiose del virus.
L'infezione può anche avvenire durante i rapporti sessuali e attraverso il contatto con materiali contaminati, come indumenti o asciugamani.
La trasmissione del vaiolo delle scimmie può verificarsi anche sulla pelle durante stretti contatti sociali o manifestazioni di affetto come abbracci.
Le misure per ridurre il rischio di trasmissione sono:
Attenzione anche agli oggetti, perché questo virus può restare contagioso all'esterno del corpo per lungo tempo.
I sintomi del "vaiolo delle scimmie" possono comparire già il giorno successivo all'infezione, manifestandosi principalmente tra il 5° e l'11° giorno, con una durata fino a tre giorni, che corrisponde al periodo di incubazione.
I sintomi tipici includono cambiamenti cutanei dolorosi, come eruzioni cutanee, noduli, vesciche, pustole, ferite e croste.
Questi cambiamenti si verificano principalmente sulla pelle del viso, dell'area genitale o anale, e il dolore associato può essere così intenso da richiedere un ricovero ospedaliero.
Purtroppo sono possibili anche superinfezioni batteriche che vanno a peggiorare ulteriormente la situazione.
Il vaiolo delle scimmie di solito guarisce spontaneamente entro due o quattro settimane, ma può lasciare cicatrici permanenti. I sintomi generali, come febbre, mal di testa, dolori muscolari o linfonodi ingrossati, possono anche accompagnare le manifestazioni cutanee.
La malattia solitamente si risolve spontaneamente entro due o quattro settimane. Durante questo periodo si possono assumere antipiretici e antidolorifici.
Tuttavia, se il dolore è grave, è importante recarsi in ospedale per ricevere cure adeguate. Per prevenire infezioni batteriche nelle lesioni cutanee, è fondamentale adottare misure igieniche adeguate e rivolgersi ad un medico che stabilirà se sia opportuno o meno prendere un antibiotico.