30 Jan, 2024 - 12:49

Emergenza carceri, question time di Delmastro: "In arrivo 7mila nuovi posti. Risolveremo il sovraffollamento"

Emergenza carceri, question time di Delmastro: "In arrivo 7mila nuovi posti. Risolveremo il sovraffollamento"

E’ durato poco più di un’ora il question time alla Camera dei Deputati sull’emergenza carceri, nel corso del quale il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha risposto a due interrogazioni presentate dai deputati Tony Riccardi (Pd) e Pietro Pittalis (FI).

Le interrogazioni - una relativa al carcere di Bellizzi Irpino ad Avellino, quella dell’onorevole Riccardi, e un’altra relativa alla casa circondariale di Foggia, presentata invece dall’onorevole Pittalis - sono state l’occasione per fare il punto sulla situazione degli istituti penitenziari italiani e sulle iniziative messe in atto dal Governo.

Una tematica quella delle condizioni delle carceri italiane quanto mai attuale, con l’allarme suicidi che in questo primo mese del 2024 ha fatto registrare già 13 suicidi, e soprattutto alla luce dell’indegno trattamento subito in Ungheria dalla nostra connazionale Ilaria Salis, che ieri è apparsa in tribunale con mani e piedi legati da catene e con una cintura in vita alla quale era collegata una catena tenuta da una agente.

Delmastro, in arrivo 7000 nuovi posti detentivi per superare il sovraffollamento delle carceri

Il sottosegretario Delmastro, illustrando gli interventi decisi dal Governo per l’edilizia penitenziaria, ha annunciato la realizzazione di 7000 nuovi posti detentivi che dovrebbero andare a risolvere in parte il sovraffollamento delle carceri. Ad oggi, infatti, mancano all’appello circa 10 mila posti con situazioni, come il carcere di Foggia, dove si registra un sovraffollamento del 150%.

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"In tema di edilizia penitenziaria vi è da dire che questo Governo ha approvato interventi per 166 milioni. Posso in questa sede anticipare un dato: la massa interventi prevede nuovi 7000 posti detentivi. Il sovraffollamento penitenziario è causato dalla mancanza di 10 mila posti detentivi. In questa legislatura supereremo il problema del sovraffollamento penitenziario."

Delmastro: Governo fortemente impegnato a superare la sciagurata stagione della Riforma Madia

Il sottosegretario ha inoltre anche sottolineato come la precaria situazione in cui versano le carceri italiane è il frutto della Riforma Madia che secondo Delmastro ha portato gli istituti penitenziari al collasso.

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Il Governo è fortemente impegnato per dare svolta a decenni di abbandono e trascuratezza che, dopo la sciagurata stagione della Riforma Madia, hanno portato gli istituti penitenziari al collasso.  Avevamo promesso che entro dicembre 2023 avremmo raggiunto il traguardo di avere un direttore per ogni istituto e ci siamo riusciti entro novembre 2023. Come in tutta Italia stiamo archiviando l’infausta stagione dei direttori a scavalco e non fisso."

Tony Riccardi: "Dobbiamo interrogarci su qual è il modello su cui questo Governo vuole puntare". Poi cita De Andrè.

Nella sua replica l’onorevole Tony Riccardi ha fatto notare al sottosegretario di Fratelli d'Italia come la civiltà di un paese si misuri dalle sue carceri e si interroga e interroga Delmastro su quale modello il governo intenda puntare

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La civiltà di un paese si misura dalle sue carceri, ci ritroviamo oggi, all’indomani di due vicende che devono farci riflettere, ovvero il caso di Zuncheddu e quello di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, paese con il quale il suo governo ha un rapporto diretto. Credo che noi dovremmo interrogarci su qual è il modello su cui questo governo vuole puntare.

Riccardi, infine, accusa il sottosegretario di essere stato reticente su temi come quello della garanzia dei servizi di assistenza psichiatrica nelle carceri e quella tristissima dei suicidi dietro le sbarre.

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Noi la possiamo raccontare come vogliamo, mi auguro però che si possa ragionale con temi pacati perché è un tema molto delicato.

Riccardi poi conclude la sua replica citando Don Raffaè di Fabrizio De Andrè: Prima pagina venti notizie ventuno ingiustizie e lo Stato che fa si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità.

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Maria Rita Esposito
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