"Io me ne sono andato solo per l'Antitrust: insistono su fatti inesistenti. La mia colpa è di aver restaurato quadri che prima non esistevano! La maggioranza mi ha sostenuto non rispondendo a queste flatulenze": Vittorio Sgarbi a "Prima di domani" su Rete4 è un fiume in piena e sceglie di attaccare a tutta forza critici e detrattori.
Fra questi c'è anche il suo ex superiore al ministero della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di cui Sgarbi taccia la mancanza di competenze artistiche nel proprio lavoro. Le rimostranze dell'Antitrust sono, per l'ex sottosegretario, pretestuose e contraddittorie.
Le dimissioni di Vittorio Sgarbi sono state un colpo di sorpresa in questa giornata politica. Chiacchierate, certo, ma non si pensava che l'ex sottosegretario alla Cultura lasciasse all'improvviso il suo ruolo nel governo. Come ha appreso Tag24, Sgarbi avrebbe rassegnato le dimissioni per evitare che il 15 febbraio l'Antitrust sancisse ufficialmente l'incompatibilità fra attività governativa e attività pagata di conferenziere.
A margine di un incontro a Milano con il giornalista Porro, Sgarbi aveva detto a tal proposito:
Intervenendo alla trasmissione di Rete4 "Prima di domani", il critico d'arte amplia questo concetto rendendo palese allo stesso tempo il clima di tensione e di profonda sfiducia che si era instaurato con Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura:
Sangiuliano per Sgarbi sarebbe un incompetente perché non avrebbe quella cultura e sensibilità artistiche tali da poter gestire efficacemente il ministero dedicato ai beni culturali. Il fatto che l'Antitrust si sia mossa tramite lettere anonime non è proprio un punto a favore delle accuse mosse a Sgarbi:
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