04 Feb, 2024 - 15:35

Cos'è Stem, il primo progetto di una settimana per indirizzare gli studenti alle facoltà scientifiche

Cos'è Stem, il primo progetto di una settimana per indirizzare gli studenti alle facoltà scientifiche

Cos’è Stem? Domani, lunedì 5 febbraio 2024, prenderà avvio la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, più brevemente noto come Stem.

Questa sarà la prima edizione del progetto volto a sensibilizzare i giovani nella scelta di facoltà con queste discipline.

L’iniziativa segue l’introduzione del percorso di orientamento inserito nella legge 187/2023 dello scorso novembre.

Stem si comporrà così di numerosi eventi ed iniziative sostenute dal Ministero dell'Università e della Ricerca in collaborazione con gli Atenei e gli Enti di Ricerca. In programma diverse attività di incontro, mostre, multi-laboratori e progetti per suscitare la partecipazione dei più piccoli.

L’iniziativa terminerà l’11 febbraio 2024. Il programma completo con tutti gli appuntamenti organizzati dai vari Enti e Atenei saranno consultabili dal sito ufficiale del Mur Ministero dell'Università e Ricerca.

Cos’è Stem: iniziativa promossa dal Ministero dell'Università e della Ricerca

Il Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini ha commentato in prima persona l’iniziativa.

Stem è infatti un progetto sostenuto e promosso dal Ministero che mira a presentare un’attività di orientamento completa dedicata alle lauree scientifiche. L’iniziativa rientra poi in un più ampio programma di formazione di figure professionali altamente specializzate di cui la nostra nazione ha notevole necessità.

Inoltre Stem cerca di presentare al meglio tutte le discipline scientifiche in modo da invogliare l’iscrizione degli studenti al prossimo anno accademico. Il progetto di collaborazione con le singole Università cerca poi di individuare quali possano essere perché molti studenti trovino difficoltà nell’apprendimento di materie puramente scientifiche.

I cambiamenti nel mondo del lavoro ma anche le necessità ambientali portano sempre al bisogno di coltivare l’impegno nel settore tecnologico scientifico. Ecco perché il Ministero punta con forza ad incentivare la costruzione di nuove figure professionale altamente specializzate nel settore Stem.

La settimana Stem sarà associata anche alla campagna social io sono Stem un modo più moderno e diretto per arrivare all’attenzione dei più giovani.

A prestare il proprio volto in prima persona come testimonial dell’intera iniziativa troviamo il Premio Nobel Giorgio Parisi, la scienziata Amalia Ercoli Finzi, la fisica Lucia Votano, il neuroscienziato Giulio Deangeli, l'astronoma Marica Branchesi e il biologo marino Mauro Celussi.

L’ampio divario di genere tra gli immatricolati Stem

La settimana dedicata allo Stem è anche un sistema per cancellare la disparità di genere all’interno delle facoltà scientifiche.

Una recente analisi condotta da Anvur ha infatti palesato come ancora oggi sia molto ampio il divario tra il numero di adesioni tra maschi e femmine.

I dati relativi all’anno accademico 2011-2012 hanno mostrato come solo il 39% degli immatricolati alle facoltà scientifiche, matematiche o ingegneristiche fossero femmine. Il valore però è rimasto praticamente alterato anche per le iscrizioni all’anno 2021-2022 e purtroppo è in linea con la media europea.

I fattori che limitano le iscrizioni alle facoltà Stem

In generale invece tutte le facoltà Stem hanno un’adesione nettamente inferiore rispetto alle materie umanistiche e letterarie. Tra i principali motivi di questa ritrosia ci sarebbe un blocco psicologico verso la matematica. Molte persone entrano infatti in un profondo stato di ansia davanti all’elaborazione di calcoli e risoluzioni di problemi logici.

Non è solo un impatto negativo causato dalla pressione di sostenere un esame ma proprio un blocco emotivo anche davanti ad attività quotidiane. Pare inoltre che statisticamente questo profondo stato di ansia si instauri nelle donne piuttosto che negli uomini e in parte ciò spiegherebbe come tantissime donne rigettino anche solo l’ipotesi di iscriversi ad una facoltà scientifica.

Non aiuta poi anche la società moderna. Ancora oggi c’è il pensiero condiviso che certe figure professionali siano esclusivamente appannaggio del genere maschile. A svantaggio delle donne, esiste poi anche il problema sull’avanzamento della carriera e la disparità di retribuzione.

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Valentina Todaro
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