Dimissioni da sottosegretario alla Cultura annunciate, non ancora presentate, anzi precedute da un'autosospensione. Questa l'attuale condizione di Vittorio Sgarbi, di professione critico d'arte. E con diversi altri incarichi. Nel mondo della politica, le cariche ammontano al momento a dieci. Un record.
Il ruolo da sottosegretario è sotto ghiaccio, in attesa dell'esito del ricorso dopo il pronunciamento dell'Antitrust secondo cui Sgarbi
Inserendo nel conto la nomina da sottosegretario, le cariche sono in tutto undici. O dieci (perché sull'ultima che proponiamo c'è un punto interrogativo). Dallo scorso 15 maggio, e subito dopo aver terminato l'incarico di sindaco di Sutri (Viterbo), il noto critico d'arte è primo cittadino di Arpino (Frosinone). Ma quella da sindaco è attività che Sgarbi non disdegna affatto, considerando che lo è stato anche a Salemi (dal 2008 al 2012) e a San Severino Marche (dal 1992 al 1993). Ma a Urbino è anche prosindaco, da cinque anni a questa parte.
Bellezza. Al Comune di Viterbo c'è proprio un assessorato apposito, gestito da Vittorio Sgarbi. Che è poi consigliere regionale in Lombardia.
Presidente della Fondazione Ferrara Arte, del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e del Museo Alto Garda di Riva del Garda (Trento), è inoltre commissario per le Arti di Codogno (Lodi). Lo scorso 31 gennaio, il sindaco di Possagno (che non è Sgarbi) ha annunciato che non rinnoverà il critico d'arte per la presidenza della fondazione intitolata ad Antonio Canova. E il primo febbraio, allora, Sgarbi ha annunciato le sue dimissioni "con effetto immediato". Forse.