Dichiarazione dei redditi "tardiva" da trasmettere entro la fine del mese. I contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il termine regolamentare del 30 novembre scorso possono rimediare all'omissione tramite il ravvedimento operoso. Vediamo insieme come funziona.
Secondo quanto riportato da fiscooggi.it, entro il 28 febbraio i contribuenti obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi, ma anche coloro che, non essendo obbligati, hanno optato per questa modalità e che non hanno presentato i rispettivi modelli Redditi 2023 entro il termine regolamentare del 30 novembre scorso, possono rimediare all'omissione attraverso il ravvedimento operoso.
L’Agenzia delle Entrate ricorda che l’omessa dichiarazione può essere riparata entro 90 giorni dalla scadenza del relativo termine di presentazione, così come previsto dall’articolo 13, comma 1, lettera c) del Dlgs n. 472/1997.
Come detto, l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi può essere sanata tramite il ravvedimento operoso se riparata entro 90 giorni dalla data del termine previsto per la presentazione della stessa.
È importante notare che, in base alle disposizioni normative contenute nell’articolo 2, comma 7, del Dpr n. 322/1998, le dichiarazioni omesse dovrebbero riguardare quelle non presentate oltre i 90 giorni.
Tuttavia, ai fini del ravvedimento operoso previsto dall’articolo 13 del Dlgs n. 472/1997, vengono applicate le disposizioni operative previste nella circolare n. 42/2016.
Nel merito, l’Agenzia delle Entrate precisa che:
La dichiarazione tardiva, ossia quella presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine di presentazione ordinario, rimane soggetta alla sanzione in misura fissa di 250 euro, di cui all'articolo 1, comma 1, del D.lgs. n. 471 del 1997 (misura applicabile dopo l'entrata in vigore del decreto sanzioni in luogo della precedente, pari a euro 258), prevista per l'omissione della dichiarazione in assenza di debito d'imposta, fermo restando la sanzione per omesso versamento laddove alla tardività della dichiarazione si accompagni anche un carente o tardivo versamento del tributo emergente dalla dichiarazione stessa.
Alla luce delle dichiarazioni rese dall’Amministrazione, in caso di eventuali mancati o parziali versamenti delle imposte, in acconto e/o a saldo, provenienti dalla regolarizzata dichiarazione 2023, è indispensabile procedere al ravvedimento anche per queste circostanze, secondo le disposizioni normative dettate dall’articolo 13, il quale contiene le regole sulle sanzioni ridotte, a cui si aggiungono gli interessi legali. Si ricorda che, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli interessi legali vengono calcolati nella misura del 5%.
La dichiarazione dei redditi "tardiva" deve essere trasmessa in via telematica. I contribuenti possono presentare le dichiarazioni direttamente o avvalersi dei servizi di un intermediario.
In presenza di crediti in compensazione o nei casi di F24 a saldo zero, il modello Redditi deve essere presentato tramite i servizi "F24 web" o "F24 online" dell'Agenzia delle Entrate, attraverso i canali telematici Fisconline o Entratel.
In alternativa, nelle altre circostanze, il modello F24 può essere presentato tramite i servizi di internet banking messi a disposizione da banche, Poste Italiane e altri prestatori di servizi di pagamento convenzionati con l'Agenzia delle Entrate.
È importante notare che è indispensabile eseguire il versamento della sanzione ridotta, ferma restando l'applicazione delle sanzioni relative alle eventuali violazioni riguardanti il pagamento dei tributi, non regolarizzate.
Il versamento delle sanzioni potrà essere regolarizzato nelle seguenti modalità:
Come si legge su fiscooggi.it, il contribuente doveva presentare il modello Redditi Persone Fisiche 2023 (per il periodo d’imposta 2022) in via telematica entro il 30 novembre. Coloro che si trovano nella condizione di non aver ancora inviato la dichiarazione possono farlo entro il prossimo 28 febbraio 2024, evitando di incorrere nell’omissione della dichiarazione, a cui segue l’applicazione delle sanzioni in misura ridotta.
L’Agenzia delle Entrate considera valide le dichiarazioni presentate entro 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario. Infine, per la presentazione di quelle "tardive" viene applicata una sanzione ridotta di 25 euro, ovvero un decimo del minimo (250 euro) della sanzione prevista nei casi di omissione della dichiarazione.