Bonus mamme lavoratrici: spetta anche in caso di separazione o divorzio? Il beneficio economico viene riconosciuto alle lavoratrici madri di figli minori. Per quanto riguarda i casi di lavoratrici separate o divorziate con figli a carico, per la valutazione del diritto al benefico è necessario considerare le disposizioni legislative e le linee guida fornite dall'INPS.
In linea generale, se la lavoratrice è la madre dei figli e ha l'affidamento dei minori, potrebbe anche avere diritto al beneficio previsto dalla legge di Bilancio 2024, anche se è divorziata e i figli sono a carico dell'ex marito. Vediamo insieme quali sono le istruzioni dell'INPS.
Le circolari e le delucidazioni dell'INPS non sono state tempestive; questo ha fomentato diversi dubbi legati alle questioni specifiche, ma è possibile che ci siano ancora aspetti da chiarire o situazioni particolari che non sono state contemplate.
Innanzitutto, è necessario considerare diversi criteri. Prima di tutto, il bonus mamma spetta alle lavoratrici madri con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il legislatore ha previsto l'applicazione del beneficio a tutti i settori lavorativi, ad eccezione di quello domestico.
Per questo motivo, le lavoratrici del settore domestico, come ad esempio badanti, colf e così via, non possono usufruire del bonus mamma.
Il secondo aspetto legato al bonus mamma riguarda il numero di figli minori della lavoratrice e al periodo di età dei figli stessi. Il legislatore ha previsto il riconoscimento del beneficio in favore delle lavoratrici madri di tre o più figli.
È importante notare che il beneficio si applica dal 1° gennaio 2024 e sino al 31 ottobre 2023, fino al mese di compimento del 18° anno del figlio più piccolo.
Solo per il 2024, possono accedere al bonus le lavoratrici madri di due o più figli. Inoltre, il beneficio viene riconosciuto fino al decimo compleanno del figlio più piccolo.
Il governo italiano, aumentando il netto in busta paga tramite l’esonero contributivo, mira a fornire un sostegno alle famiglie con figli minori.
È importante notare che non è previsto lo status civile delle lavoratrici madri nella legge di Bilancio 2024, come spiega investireoggi.it, né è stata affrontata dall'INPS in merito al bonus mamma. La norma richiede che la lavoratrice sia madre di tre o più figli minori, con un requisito ridotto a due o più figli minori per il 2024.
Pertanto, appare chiaro che lo status di divorziata o separata della lavoratrice non incide sul suo diritto di essere madre e di conseguenza non incide sul diritto al bonus mamma, a prescindere dal fatto che i figli possano essere fiscalmente a carico dell'ex coniuge.
Sulla luce di questa considerazione, appare chiaro che la lavoratrice divorziata può comunque presentare la domanda per il bonus mamma, a condizione che soddisfi tutti gli altri requisiti previsti dalla legge.
L’INPS ricorda che il rilascio del beneficio non scatta in automatico sulla base del vincolo genitoriale, ma è indispensabile presentare la domanda alla propria azienda, fornendo i codici fiscali dei figli interessati o l’eventuale certificato medico che attesti i mesi di gestazione.
L’assenza di questi documenti produce la nullità della domanda; pertanto, l’INPS non concede il via libera per l’applicazione dell’esonero contributivo nella misura spettante.
In conclusione, la lavoratrice divorziata o separata non perde il diritto al bonus mamma se soddisfa tutti i requisiti stabiliti dalla legge, a prescindere di avere figli fiscalmente a carico dell'ex coniuge.