12 Feb, 2024 - 13:52

Differenze tra lavori gravosi e usuranti e forme di pensione dedicate nel 2024

Differenze tra lavori gravosi e usuranti e forme di pensione dedicate nel 2024

Nel complesso panorama previdenziale italiano, esistono diverse strade che permettono l'accesso anticipato alla pensione, a seconda delle condizioni lavorative e dei contributi versati. Tra queste, l'APE Sociale, la pensione di anzianità per lavori usuranti, e la pensione anticipata per i lavoratori precoci si distinguono per le specifiche categorie di lavoratori a cui si rivolgono e per i particolari requisiti richiesti. Andiamo a vedere nel dettaglio le caratteristiche, i requisiti e le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, offrendo un'analisi approfondita per navigare tra le opzioni disponibili.

Differenze tra lavori gravosi e usuranti: APE sociale per i gravosi

L'APE Sociale rappresenta una soluzione previdenziale che mira a sostenere coloro che hanno svolto attività lavorative particolarmente gravose, permettendo un'uscita anticipata dal mondo del lavoro. Con specifici requisiti di età e contributivi, questa opzione è destinata a lavoratori dipendenti che hanno svolto, per significativi periodi della loro vita lavorativa, mansioni riconosciute come gravose dalla normativa vigente. La Legge di Bilancio 2024 ha apportato modifiche sostanziali ai requisiti e alle categorie di lavori considerati gravosi, ritornando in parte a una definizione più ristretta rispetto agli anni precedenti.

I requisiti per accedere all’APE Sociale 2024 sono i seguenti:

  • 63 anni e 5 mesi di età
  • 30 anni di contributi (disoccupati con almeno 18 mesi di lavoro negli ultimi 3 anni, caregiver da almeno 6 mesi e lavoratori con invalidità civile pari o superiore al 74%);
  • 36 anni di contributi (lavoratori attività gravose).

Un’altra novità rispetto allo scorso anno riguarda la cumulabilità dell’APE sociale con i redditi di lavoro, con quest’ultimo che deve essere occasionale e deve generare redditi che non superino i 5.000 euro annui.

Lavori gravosi nel 2024: quali sono

Sono quindici le categorie di lavori gravosi, di cui 11 elencate nella Legge n. 232/2016, comma 179-d ed elencati nell’Allegato C:

  • Operai industria estrattiva, edilizia e manutenzione degli edifici;
  • Conduttori gru o macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • Conciatori pelle e pellicce;
  • Conduttori convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • Conduttori mezzi pesanti e camion;
  • Personale professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con turni di lavoro organizzati;
  • Addetti assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • Insegnanti scuola dell’infanzia ed educatori asili nido;
  • Facchini e addetti allo spostamento merci e assimilati;
  • Personale non qualificato servizi di pulizia;
  • Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • Operai agricoltura, zootecnia e pesca;
  • Pescatori pesca costiere in acque interne, alto mare, dipendenti o soci cooperative;
  • Siderurgici prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature;
  • Marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante trasporti marini e acque interne.

Nel 2024 non figurano nell’elenco le seguenti 23 categorie (che erano state ammesse nei due anni precedenti):

  • Professori scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • Tecnici della salute;
  • Addetti gestione magazzini e professioni assimilate;
  • Professioni qualificate servizi sanitari e sociali;
  • Operatori cura estetica;
  • Professioni qualificate servizi personali e assimilati;
  • Artigiani, operai specializzati e agricoltori;
  • Conduttori impianti e macchinari per estrazione e primo trattamento minerali;
  • Operatori impianti per trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • Conduttori di forni e altri impianti per lavorazione di vetro, ceramica e altri materiali assimilati;
  • Conduttori impianti per trasformazione legno e fabbricazione carta;
  • Operatori macchinari e impianti raffinazione gas e prodotti petroliferi, chimica di base e chimica fine e per fabbricazione prodotti derivanti dalla chimica;
  • Conduttori impianti per produzione di energia termica e vapore, recupero rifiuti e trattamento e distribuzione delle acque;
  • Conduttori mulini e impastatrici;
  • Conduttori forni e impianti analoghi per trattamento termico dei minerali;
  • Operai semi-qualificati macchinari fissi per lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • Operatori macchinari fissi in agricoltura e industria alimentare;
  • Conduttori veicoli, macchinari mobili e sollevamento;
  • Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • Portantini e professioni assimilate;
  • Professioni non qualificate settore agricolo, manutenzione verde, allevamento, silvicoltura e pesca;
  • Professioni non qualificate in manifattura, estrazione minerali e sale costruzioni.

Differenza tra lavori gravosi e lavori usuranti: pensione di anzianità per gli usuranti

La pensione di anzianità per lavori usuranti rappresenta un'altra faccia della medaglia previdenziale, focalizzandosi su coloro che hanno svolto attività lavorative particolarmente usuranti nel corso degli anni. Questa opzione prevede l'uscita anticipata dal lavoro per coloro che hanno svolto mansioni che mettono a dura prova la salute fisica e mentale, consentendo l'accesso alla pensione prima del raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia.

Per beneficiare della pensione anticipata, i lavoratori devono soddisfare determinati criteri, inclusi anni di servizio specifici in attività riconosciute come usuranti e l'età pensionabile. A partire dal 2017, è necessario che queste attività siano state svolte per un minimo di 7 anni negli ultimi dieci anni di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa complessiva.

Nel 2024, i requisiti per uscire con la pensione anticipata corrispondono a:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini);
  • 41 anni e 10 mesi di contributi (donne);

Per la pensione di vecchiaia i requisiti sono i seguenti:

  • 67 anni di età;
  • 20 anni di contributi.

Chi sono i lavoratori usuranti e differenza con lavori gravosi

In Italia, il concetto di lavoro usurante si riferisce a specifiche categorie professionali sottoposte a condizioni di lavoro particolarmente usuranti, che comportano un impatto fisico e mentale notevole sui lavoratori. Queste condizioni sono riconosciute dalla normativa vigente, che prevede la possibilità di accedere a forme di pensionamento anticipato per mitigare gli effetti di tali condizioni sul benessere dei lavoratori.

Le categorie di lavori ritenuti usuranti sono ampiamente definite in base a criteri che tengono conto della natura e dell'ambiente di lavoro. Queste includono:

  • Addetti in ambienti estremi: lavoratori impegnati in contesti come gallerie, cave o miniere, dove le condizioni di lavoro sono particolarmente difficili e rischiose.
  • Esposizione a temperature estreme: coloro che lavorano in condizioni di calore o freddo estremo, come nelle fonderie o in ambienti con temperature controllate al di fuori della norma confortevole.
  • Lavoro in spazi confinati: attività lavorative che si svolgono in spazi ristretti o in condizioni di isolamento, che possono avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale.
  • Lavoratori notturni: individui che svolgono la loro attività lavorativa in orari notturni, affrontando i disturbi del ritmo circadiano e altri potenziali problemi di salute.

Una precisazione sui lavoratori notturni con meno di 78 notti lavorate all’anno: per chi ha lavorato da 64 a 71 notti annue subentra la Quota 99, mentre da 72 a 78 notti lavorate all’anno il principio è quello della Quota 98.

I lavoratori usuranti possono accedere alla pensione secondo il sistema delle quote se questo risulta più favorevole rispetto alle regole standard. In particolare, possono andare in pensione con 35 anni di contributi e un'età minima di 61 anni e 7 mesi. Per i lavoratori autonomi, la quota di uscita è più alta: l’età contributiva resta a 35 anni, mentre quella anagrafica è di 62 anni e 7 mesi.

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Daniele Sforza
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