Bollo auto 2021: la tassa è prescritta o va pagata? È una domanda che interessa molti automobilisti desiderosi di conoscere il periodo entro il quale è prescritta questa tassa automobilistica. Alcuni potrebbero pensare che basti attendere tre anni dalla scadenza per la prescrizione, ma la realtà è più complessa di quanto possa sembrare. Questo perché non tutti tengono conto delle variabili legate al periodo pandemico sulla sospensione tributaria, che ha influenzato anche la prescrizione e l’eventuale presenza di atti interruttivi della stessa. Esaminiamo insieme quando si prescrive il bollo auto e come la sospensione tributaria influisce su di essa.
L’attuale normativa per il bollo auto indica un termine di prescrizione di tre anni, a condizione che non siano stati notificati atti interruttivi della prescrizione, in cui l’Ente impositore richiede il pagamento dell’imposta dovuta con l’aggiunta degli interessi.
È importante notare che il periodo di prescrizione scatta dal primo gennaio dell’anno successivo a quello della scadenza della tassa ed entro il 31 dicembre del terzo anno.
In teoria, un automobilista che non ha pagato la tassa del 2020, il triennio di prescrizione riguarda il periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. Nella realtà questo termine è stato sfalsato dal periodo pandemico.
Il governo italiano con il decreto legge n. 18/2020 ha introdotto la sospensione dei pagamenti dei tributi per il periodo d’imposta compreso tra l’8 marzo 2020 e fino al 31 agosto 2021.
La sospensione dal pagamento di imposte e tributi ha prodotto effetti anche sulla prescrizione degli atti; pertanto anch’essa è stata sospesa per il medesimo periodo.
È importante notare che, in linea generale la prescrizione scatta dopo tre anni e 541 giorni. A causa del periodo pandemico sono stati sfalsati i termini di prescrizione che, nel caso specifico, decorrono dal 24 giugno del quinto anno.
Per quanto riguarda gli atti interruttivi della prescrizione, è importante sapere che la notifica di un avviso di accertamento o altre comunicazioni bloccano tali termini; pertanto, la prescrizione riparte dalla notifica dell’atto in cui viene richiesto il pagamento.
Quando tutto sembra perduto, emergono i termini di prescrizione e spesso nessuno paga più. Nel fitto labirinto delle tasse, imposte e tributi, si trova quasi sempre qualche scappatoia "legale". In Italia, la tassa automobilistica non è ben vista: alcuni scelgono deliberatamente di non pagarla, mentre altri sono costretti a fare la scelta tra il bollo auto e la spesa quotidiana.
Molti per anni hanno sognato l'abolizione del bollo auto, ma anche se questa tassa può sembrare particolarmente ingiusta, deve essere regolarizzata come tutte le altre, a meno che non intervenga un provvedimento regionale che sospenda il pagamento o che siano previste esenzioni o eccezioni.
Alla fine, anche le tasse scadono, solo per far spazio a nuove. Il consiglio rimane quello di effettuare i pagamenti nei tempi previsti, per evitare l'accumulo di sanzioni e interessi.
Se viene notificato un avviso di accertamento per una tassa già pagata, è possibile presentare un'istanza di annullamento in autotutela. In questo caso, è necessario allegare alla richiesta la ricevuta del versamento. Lo stesso procedimento può essere seguito per le auto rottamate o vendute, allegando alla richiesta il certificato di vendita o di rottamazione.
Se, invece, il bollo auto non è dovuto a causa di un'esenzione, è necessario presentare un'istanza di annullamento allegando il certificato medico rilasciato dall'ASL o dall'INPS che attesti l'invalidità.
In alternativa, è possibile adire le vie legali entro 60 giorni dalla notifica, impugnando l'atto notificato. In ogni caso, si consiglia di rivolgersi a un professionista esperto in ambito tributario per valutare tutte le possibili soluzioni in base al proprio caso.