Cristiana Capotondi protagonista nel film tv Margherita delle Stelle, opera diretta da Giulio Base (mettere link a intervista Base) e dedicata alla grande astrofisica Margherita Hack. Un racconto appassionante tra la vita pubblica e privata, che va dalla giovinezza dell’adolescenza fatta anche di gare sportive fino ai 70 anni. Una fotografia non solo della vita di una delle nostre scienziate più illustri, ma anche di un’epoca del nostro paese in cui le donne combattevano ancora per la loro affermazione. L’intervista video esclusiva su TAG24 a Cristiana Capotondi.
Cristiana Capotondi si trova davanti a una sfida davvero complessa con Margherita delle stelle, ma non si nasconde: Diciamo da fan già la conoscevo, ma sicuramente ho scoperto molte cose della sua vita che sono poi dentro alla storia che abbiamo raccontato e che andrà in onda il 5 marzo su Rai 1. C’è la sua storia familiare, il rapporto con i genitori e poi con suo marito Aldo che ha conosciuto da bimba. Mi ha colpito il suo spirito molto toscano, molto all'arrembaggio. La cosa più affascinante era l'idea di prendere un personaggio a 16 anni e di portarlo fino ai 70 e speriamo di esserci riusciti.
L’attrice ha scoperto una donna molto innovatrice, quasi pioniere nei modi di approcciarsi a mondi prettamente maschili. Sicuramente ha trovato anche delle similitudine dato che lei è stata la prima donna vice presidente di una Lega calcistica e ora è impegnata in prima linea per lo sviluppo del calcio femminile (mettere link a pezzo Capotondi calcio): Margherita Hack è stata una donna molto moderna anticipatrice dei tempi per l'epoca che ha vissuto. Attraverso lo sport ha sperimentato l'agonismo e quindi il piacere della vittoria attraverso la competizione. Questi non erano termini associabili alla figura femminile, infatti erano culturalmente più appannaggio degli uomini. Sicuramente lo sport l'ha formata anche come scienziata desiderosa poi di di realizzare delle grandi imprese, cosa che poi effettivamente ha fatto andando in America attraverso un viaggio in nave di un mese e poi diventando la prima donna a dirigere un osservatorio in Italia. Lei è stata molto libera, non solo come ragazza ma anche nel proprio corpo ad esempio abbiamo una parte del film in cui la vediamo con le ginocchia sbucciate. Non era consentito alle bambine di essere così vivaci all’epoca.
Cristiana Capotondi sottolinea l’importanza di lanciare un messaggio di libertà con questo film: Il messaggio più importante che spero arrivi a chi guarderà questo film è che si può realizzare una vita facendo della propria passione il proprio lavoro. Qui poi raccontiamo anche una storia molto bella, una moglie e un marito che hanno deciso entrambi di non avere figli ma che si sono trovati come genitori e figli di loro stessi diventando compagni di viaggio per tutta la loro vita. Nel momento in sembra esserci un po' una battaglia tra i sessi sicuramente questo è un messaggio molto forte. Raccontiamo una bellissima storia d'amore.
Margherita Hack può sicuramente essere anche un esempio per quelle ragazze che sognano di diventare delle scienziate e che troppo spesso mettono da parte i loro desideri a discapito di una società ancora piena di preconcetti: Il tema delle giovani donne rispetto allo studio delle materie scientifiche è sicuramente significativo, i dati raccontano che fino ai 16 anni molte bambine esprimono il desiderio di diventare scienziate dopodiché si muovono su materie umanistiche. Questo è un dato che è difficilmente spiegabile rispetto ad un cambio repentino di gusto perché accomuna un numero molto grande di bambine. Evidentemente c'è qualcosa anche di culturale dettato dal fatto che è difficile in Italia fare i ricercatori e gli scienziati, ma è un una cosa legata anche al genere di appartenenza. Spero che questo film dia forza a quelle bambine.
Non perdere nemmeno le informazioni su trama e data d'uscita della fiction.