Cosa accade se una persona priva di beni materiali non onora i suoi debiti? In realtà, nulla. Sia che il creditore sia un privato o un ente fiscale, nessuna azione può essere intrapresa nei confronti di un soggetto che non può adempiere ad un impegno per lui impossibili. Di conseguenza, non ci sono sanzioni amministrative, penali o segnalazioni alle Centrali Rischi.
Tuttavia, il nullatenente non è immune dai controlli dell'ente fiscale, anche se questo non implica l'obbligo di pagare i debiti.
Leggendo quanto spiegato sopra, potrebbe sembrare facile fingersi nullatenenti, evitando così il pagamento dei debiti, magari vendendo qualcosa qui e trasferendo la proprietà di qualcos'altro là. Tuttavia, non è così.
Per prevenire frodi di questo tipo, l'Agenzia delle Entrate, nel caso in cui non siano presenti beni da pignorare, conduce indagini presso l'anagrafe tributaria e i conti correnti. Se queste indagini non portano a risultati, il Fisco controlla la storia finanziaria del contribuente negli ultimi cinque anni per verificare che non abbia compiuto operazioni, come donazioni o vendite, al fine di apparire nullatenente.
In caso di irregolarità, considerate frodi, tali operazioni possono essere oggetto di revoca, annullando l'effetto dell'atto e rendendo nuovamente esposto il bene al pignoramento da parte del creditore. Ma non è tutto. Se, una volta individuate e revocate tali operazioni, emergono elementi di malafede, il debitore potrebbe essere accusato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, un reato punibile con una pena detentiva da sei mesi a quattro anni, ammesso che l'importo evaso superi i 50.000 euro.
Se un nullatenente si trova nell'inesorabile condizione di non poter adempiere ai debiti con l'Agenzia delle Entrate, possono comunque essere intraprese varie azioni nel tentativo di recuperare i crediti.
È essenziale sottolineare che il recupero effettivo dei crediti potrebbe risultare difficile, se non impossibile, a causa della situazione finanziaria del nullatenente.
Uno dei provvedimenti che il Fisco può prendere è il pignoramento dei beni del nullatenente. Ciò implica la possibilità di sequestrare beni mobili o immobili di proprietà del nullatenente per soddisfare i debiti.
Va notato che se il valore complessivo dei beni del nullatenente è al di sotto di una soglia specifica, potrebbero essere considerati non pignorabili. L'Agenzia delle Entrate può anche adottare misure chiamate "diligenze esecutive" per cercare di recuperare i crediti, che potrebbero includere l'ottenimento di informazioni sulla situazione finanziaria del nullatenente attraverso l'accesso a registri pubblici e banche dati.
Queste informazioni possono poi essere utilizzate per intraprendere azioni di recupero, come il pignoramento dei conti bancari o il prelievo di somme dallo stipendio o dalla pensione del nullatenente.
Nonostante la difficile situazione finanziaria del nullatenente, l'Agenzia delle Entrate potrebbe essere disposta a negoziare un accordo di dilazione o rateizzazione dei debiti. Ciò consente al nullatenente di estinguere i debiti in modo dilazionato nel tempo, riducendo l'onere finanziario immediato. Tuttavia, è fondamentale comprendere che tali accordi possono comportare l'applicazione di interessi o sanzioni.