Ristrutturare con i bonus casa senza 110 sembra un'impresa ardua, ma le alternative offrono vantaggi fiscali interessanti. Molti temono che l’assenza del 110 possa comportare delle rinunce nell'ambito edilizio, mentre altri sono consapevoli dei benefici fiscali offerti dagli altri bonus casa. Vediamo insieme come ristrutturare casa utilizzando i bonus casa senza 110.
In tema di interventi edilizi non tutto è perduto: è possibile ristrutturare la propria casa utilizzando gli altri bonus casa.
Il 110 è stato ridimensionato; in verità, tutto il rilascio del Superbonus ha subito dei cambiamenti significativi. Tuttavia, alla fine, i contribuenti possono ancora contare sugli altri bonus casa.
Sono molti i committenti e le imprese che sino sono adeguati alle altre agevolazioni per la ristrutturazione degli immobili. Sicuramente, sono cambiate le condizioni, ma non le opportunità.
Sono tanti gli incentivi da poter sfruttare, che vanno dal bonus recupero patrimonio edilizio all’ecobonus ordinario, a cui si aggiunge il sismabonus ordinario, il bonus verde e il bonus mobili.
Senza il Superbonus 110, la ristrutturazione della casa è meno agevole, ma è ancora possibile sfruttare un agevolazione per il recupero edilizio.
Per i lavori di ristrutturazione di un immobili, si ottiene un beneficio fiscale nella misura pari al 50% delle spese sostenute fino a un tetto massimo di 96.000 euro. Questa agevolazione viene applicata per unità immobiliare. È importante notare che tale limite resterà in vigore fino a 31 dicembre 2024. A partire dal 1° gennaio 2025, il beneficio fiscale sarà ridotto, quindi dal 50% scenderà al 36% su un tetto di spesa massimo di 48.000 euro sempre per unità immobiliare.
Per coloro che hanno intrapreso il viaggi nei lavori edilizi dal 1° gennaio 2024, possono accedere anche a un altro beneficio fiscale strettamente legato dalla presenza della ristrutturazione della casa. Parliamo del bonus mobili e grandi elettrodomestici, rilasciati in favore di quanti hanno provveduto o provvedono a ristrutturare la propria casa.
In questo caso, la detrazione fiscale corrisponde al 50% su un tetto di spesa massimo di 5.000 euro. Tuttavia, si tratta di un beneficio fiscale riconosciuto fino al 31 dicembre 2024. Al momento, per questa agevolazione non sono previste proroghe per il 2025.
Per i lavori edilizi che comprendono anche un risparmio energetico, sono ammessi a una detrazione fiscale prevista per l’ecobonus ordinario. Per il recupero del patrimonio edilizio è previsto uno sgravio fiscale che oscilla dal 50 al 65%, variabile in base alla tipologia di lavoro da realizzare. È importante notare che tale beneficio fiscale resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024.
Nel garantire la sicurezza della casa, si può richiedere oltre al bonus ristrutturazione anche il sismabonus ordinario. In questo modo, si può ottenere un’agevolazione fiscale fino all’85% sulle spese sostenute sia per la sicurezza che per l’adattabilità delle misure antisismiche.
Per l’eliminazione delle barriere architettoniche, è possibile richiedere un bonus della misura del 75%. Si tratta di un’agevolazione riconosciuta sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Anche in questo caso, sono stati ridimensionati i valori dell’incentivo finalizzati al superamento di barriere architettoniche.
Infine, utilizzando il bonus verde, si ottiene un beneficio fiscale pari al 36 per cento per la sistemazione del verde di casa.
In conclusione, il superbonus 110 è stato ridimensionato; pertanto per i lavori edilizi è possibile utilizzare altre agevolazioni fiscali come il bonus ristrutturazione, bonus mobili e grandi elettrodomestici, ecobonus ordinario, sismabonus ordinario, bonus verde e bonus barriere architettoniche.