Di recente, si è verificato un aumento significativo di tentativi di phishing che sfruttano il nome dell'Agenzia delle Entrate, mirando a ingannare i cittadini con comunicazioni via e-mail fraudolente. Queste e-mail, spesso mascherate da notifiche ufficiali, pretendono di evidenziare incongruenze nelle dichiarazioni dei contribuenti, sollevando preoccupazioni e spingendo all'azione immediata. Le ultime truffe denunciate dall’Agenzia delle Entrate riguardano gli accertamenti fiscali, anche perché negli ultimi tempi si è parlato sovente di numerose lettere di compliance inviate dall’AdE.
Queste e-mail fraudolente presentano diverse caratteristiche distintive che dovrebbero allertare i destinatari sulla loro autenticità. Spesso, hanno come oggetto termini allarmanti come "Accertamento Fiscale" o "Consultazione" e appaiono firmate da alti funzionari dell'Agenzia, sebbene provengano da indirizzi e-mail non istituzionali, quali quelli terminanti in @gmail.com. Al loro interno, è possibile identificare vari elementi che destano sospetto, tra cui:
L'Agenzia delle Entrate ha preso posizione ufficiale contro questi tentativi fraudolenti, dichiarandosi completamente estranea a tali comunicazioni e pubblicando un avviso di cautela il 29 febbraio 2024, sul proprio sito istituzionale. Per tutelarsi da possibili frodi, è fondamentale adottare misure di precauzione efficaci:
In caso di dubbi sulla legittimità di una comunicazione ricevuta in nome dell'Agenzia delle Entrate, è vivamente consigliato:
Il phishing rappresenta una delle tecniche di frode online più diffuse e pericolose, con l'obiettivo principale di sottrarre dati personali e finanziari dagli utenti. Attraverso e-mail ingannevoli che imitano comunicazioni di enti noti o servizi fidati, i cybercriminali cercano di indurre le vittime a fornire volontariamente informazioni sensibili come credenziali di accesso, numeri di carte di credito e dettagli bancari.
La strategia dietro il phishing è semplice ma efficace: inviare massivamente e-mail che, a prima vista, sembrano provenire da fonti legittime. Questi messaggi possono camuffarsi da notifiche di banche, avvisi di consegna da parte di corrieri, o comunicazioni ufficiali da enti statali come l'Agenzia delle Entrate. All'interno di queste e-mail, si trova spesso un link che conduce a una pagina web falsa, dove agli utenti viene chiesto di inserire i propri dati personali, che vengono così intercettati dai truffatori.
Per difendersi efficacemente dal phishing, è essenziale saper identificare le e-mail sospette. Ecco alcuni segnali di allarme da considerare:
I truffatori spesso registrano domini che assomigliano a quelli ufficiali per ingannare le vittime. Questa pratica, nota come typosquatting, si basa su piccoli errori di battitura o variazioni nei nomi di dominio che possono passare inosservati. Ad esempio, domini che imitano quello dell'Agenzia delle Entrate ma con estensioni diverse o errori ortografici sono un chiaro segnale di phishing. Per questo motivo è bene restare sempre vigile e verifica l'autenticità dei siti web prima di inserire qualsiasi informazione personale.
Questi sono i nomi a dominio già usati per le campagne di phishing:
Di seguito altri nomi a dominio estranei all’Agenzia delle Entrate:
Diffidate quindi di questi domini e dei falsi siti istituzionali, qualora doveste ricevere comunicazioni sospette via e-mail o per mezzo di altri canali.