Mafia e politica ancora una volta intrecciate a doppio filo. È quanto emerge a seguito del blitz - denominato 'Asmundo' - condotto oggi, 1 marzo 2024, nella zona di Siracusa, che ha portato all'arresto di 12 persone, tra cui Giuseppe Sorbello, assessore regionale ed ex sindaco di Melilli, con l'accusa di voto di scambio politico-mafioso.
Voti in cambio di fedeltà e favori, dagli appalti truccati - come nel caso del Rione Terra di Pozzuoli di alcune settimane fa - alla promessa di scarcerare un affiliato a un clan mafioso. Il voto di scambio funziona così e di questo dovrà rispondere Giuseppe 'Pippo' Sorbello, assessore regionale in Sicilia ed ex sindaco del comune di Melilli, nel siracusano.
L'accusa fa riferimento alle elezioni del 2022 chiamate a nominare il sindaco di Melilli, nelle quali Sorbello perse in favore del suo avversario, Giuseppe Carta.
Secondo l'impianto accusatorio messo in piedi dalla Procura distrettuale antimafia e i carabinieri di Siracusa, l'assessore si sarebbe messo a disposizione di Cosa Nostra, offrendo denaro in cambio di voti. Inoltre, Sorbello avrebbe garantito il suo impegno per la scarcerazione del figlio di uno dei componenti del clan.
Sorbello si trova, ora, agli arresti domiciliari, mentre sono 12 in tutto gli individui raggiunti da misure cautelari nell'ambito dell'operazione dei carabinieri.
Si tratta di persone affiliate al clan Nardo, una ramificazione della famiglia Santapaola Ercolano di Catania, e dovranno rispondere di una serie di reati:
Tutti i soggetti indagati e arrestati verranno sottoposti nelle prossime ore all'interrogatorio di garanzia.