Le ciambelle di pasqua marchigiane sono il dolce tipico della zona del Fermano, compresa tra le città di Camerino, Macerata e Fermo. Conosciute anche con il nome di ciambelle strozzose, sono una tipicità delle festività pasquali che affonda la sua origine nella tradizione contadina. Le particolarità di queste golosità sono il Mistrà, liquore tipico delle Marche a base di anice, la forma a clessidra e la consistenza asciutta e croccante. Scopriamo la loro storia e i vari passaggi per realizzarle a regola d'arte.
Le ciambelle di pasqua marchigiane sono una tradizione gastronomica dall'anima contadina. A prepararle erano solitamente le vergare, ovvero le massaie delle case coloniche dell'interno delle Marche, che le cucinavano nei forni a legna in occasione della domenica di Pasqua.
Gli ingredienti necessari per realizzarle parlano infatti di cose semplici e genuine, con un tocco particolare, che richiama il suo territorio, ovvero il Mistrà, liquore all'anice tipico di queste zone.
La consistenza di queste saporite ciambelle è asciutta e fragrante, e si possono conservare per diversi giorni dopo la cottura senza che si perda il loro gusto. Il procedimento per ottenerle come la tradizione comanda è abbastanza articolato e richiede almeno un giorno per la loro preparazione.
Per averle calde sulla tavola della festa si dovrà dunque iniziare la sera prima, partendo con l'impasto e la bollitura in acqua, per poi essere lasciate a riposare. Prima della cottura finale in forno, le ciambelle vengono tagliate in modo che assumano la tipica forma a clessidra che gli donerà una croccantezza incredibile. Ideali da servire durante la colazione di Pasqua o alla fine del pranzo, magari accompagnate da un bicchierino di Passito o di Moscato.
Gustate al naturale o arricchite con una golosa glassatura di zucchero o di cioccolato fuso, le ciambelle marchigiane sono una stuzzicante proposta che incontrerà di certo il gusto di tutti i commensali. Vediamo dunque quali sono tutti i passaggi per realizzarle proprio come usavano fare le contadine marchigiane. Qui potete trovare anche un'altra dolce proposta per le festività pasquali.
In una ciotola montate le uova e lo zucchero con le fruste elettriche fino a ottenere un composto omogeneo e spumoso. Adesso aggiungete l'olio di semi di girasole e il liquore all'anice. In una ciotolina, amalgamate il pizzico di bicarbonato e di ammoniaca per dolci insieme al mezzo cucchiaino di lievito in polvere per dolci e versatelo nella ciotola con il composto di uova e zucchero.
Amalgamate tutti gli ingredienti con le mani e quando l'impasto sarà diventato perfettamente omogeneo e senza grumi, trasferitilo su un piano infarinato, ottenendo un panetto unico da cui staccherete sei pezzi di circa 150 gr l'uno.
Formate prima delle palle, poi schiacciatele leggermente e create un foro centrale, in modo da ottenere la classica forma della ciambella. Intanto avrete messo una pentola molto capiente ricolma di acqua sul fuoco e quando inizia a bollire, aggiungete un bicchiere d'acqua fredda in modo che la temperatura scenda intorno agli 85°. Quindi immergete le vostre ciambelle, due o tre alla volta, e fatele bollire per circa 20 minuti, avendo cura di non farle attaccare sul fondo o tra di loro durante la cottura.
Una volta che sarà passato il tempo, tiratele fuori dall'acqua con l'aiuto di una schiumarola e adagiatele su un vassoio ricoperto da un canovaccio di cotone. Ora sarà necessario che le ciambelle riposino almeno 12 ore. Il passo successivo sarà inciderle sui lati, lungo tutta la circonferenza, creando un taglio che non arrivi però fino al centro, ma solo a metà del loro spessore.
Adagiatele su una teglia ricoperta con carta forno e cuocetele in forno ventilato a 170 °C per 40/50 minuti. Una volta pronte, potete decider di glassarle a piacere o servirle al naturale