Consumato lo strappo sul regolamento sulla par condicio, in vista delle elezioni europee del prossimo giugno, si apre lo scontro politico.
La volontà della maggioranza di intervenire per modificare le regole nate per bilanciare le presenze politiche in Tv nei periodi di campagna elettorale, ha infatti scatenato l'ira delle opposizioni che, compattamente, hanno denunciato la restrizione degli spazi a disposizione dei partiti di minoranza a favore, ovviamente, del Governo.
Il riferimento, in particolare, è alla modifica approvata che permetterà agli esponenti di Governo - in particolare i ministri - di non vedere conteggiati i propri minuti di presenza televisiva qualora intervenissero su temi di relativi alle "funzioni istituzionali svolte".
A marcare l’affondo sul nuovo regolamento per la par condicio voluto dalla maggioranza anche Stefano Bandecchi, segretario nazionale di Alternativa Popolare, deciso nel definire le modifiche approvate in Commissione vigilanza come nient’altro che l’ennesimo abuso degno di un "Governo innamorato di Orban".
Secondo Bandecchi, infatti, lo strappo voluto dalla maggioranza di "destra-centro" sulle regole per la partecipazione televisiva degli esponenti politici non è altro che l'ennesima prova della volontà dell'attuale classe politica di centrodestra di assicurarsi un perenne vantaggio sui membri delle opposizioni.
Il riferimento del segretario di Alternativa Popolare, in particolare, è alla modifica della legge per la presentazione delle liste elettorali per le prossime elezioni europee, voluta dal Governo per limitare il perimetro della partecipazione delle forze politiche emergenti quali, guarda caso, AP.
A rendere ancor più grave - e assurda, come sottolinea ironicamente Bandecchi - la decisione dei partiti di maggioranza è la motivazione utilizzata per giustificare uno strappo compiuto senza l'assenso delle opposizioni su un tema così delicato, quale quello della par condicio elettorale.
La necessità di "informare gli italiani su quanto fatto dall'esecutivo" per il sindaco di Terni, è infatti una scusa, dato che il Governo "già occupa militarmente Tg e palinsesto della Rai", peraltro "avendo davvero poco da rivendicare".
Nonostante il pieno disaccordo su quanto deciso per il regolamento della par condicio in Rai e nelle Tv, in ogni caso, Bandecchi non rinuncia a un po' di ironia.
La necessità di assicurare il racconto delle "funzioni istituzionali svolte", così come dichiarato dagli esponenti di Governo, sarà "accettata" anche da Bandecchi che, ironicamente, sottolinea come grazie a questa modifica "finalmente potrò raccontare i risultati che stiamo ottenendo a Terni, risultati che fanno paura a molti".