Proseguono i lavori per l'approvazione della legge per l'attuazione dell'autonomia differenziata. Nell'attesa che il testo arrivi in Aula il 29 aprile - come da accordo politico tra i partiti di maggioranza - non si arresta tuttavia il dibattito politico su una delle riforme che, assieme al premierato, promette di cambiare il volto dell'Italia nei prossimi anni.
Al di là degli effetti che la riforma produrrà sul sistema Paese - il timore diffuso dei detrattori è che l'autonomia, se approvata, accentuerà i divari territoriali che storicamente hanno penalizzato il Mezzogiorno - ad essere al centro dell'attenzione, oggi, i tempi dell'approvazione della legge Calderoli.
Come è noto, infatti, l'autonomia differenziata rappresenta la massima realizzazione della proposta elettorale della Lega, la quale spererebbe di presentare quanto prima ai propri sostenitori - ovvero entro le elezioni europee - il testo approvato.
Le probabilità che la riforma non diventi legge entro giugno, tuttavia, sembrano sempre più concrete, nonostante i lavori stiano procedendo in modo serrato, come sottolinea a Tag24 Paolo Emilio Russo, deputato di Forza Italia e relatore del testo di legge per l'autonomia differenziata.
Onorevole Paolo Emilio Russo, a che punto sono i lavori per l'autonomia differenziata?
«C'è un accordo politico all'interno della maggioranza per chiudere il provvedimento e portarlo in Aula il 29 aprile. Il testo - che fa parte del programma di centrodestra - è partito dal Senato e oggi è alla Camera, dove si sono svolte tantissime audizioni che non hanno evidenziato particolari necessità di modifica: per cui, come da impegno politico preso tra i partiti di Governo, andiamo avanti con il progetto di riforma.
Non si comincerà ad attuare l’autonomia delle regioni fintanto che le regioni che, per ragioni storiche sono meno in grado di correre, saranno messe sulla stessa linea di partenza delle altre. Allora chi sarà più bravo inizierà a crescere. Ecco perché con questa riforma non si toglie niente a nessuno né si spacca l'Italia: semplicemente si avvicinano i centri di spesa ai cittadini, così da aumentare i controlli e valorizzare il buon Governo».
I retroscena raccontano del tentativo di Forza Italia di fare ostruzionismo al testo sull'autonomia. È così?
«Arriveremo certamente in Aula il 29 aprile. Il punto è se si riuscirà a votare il testo entro le europee: un rischio che esiste a causa dei tempi molto stretti, ma che non compromette la possibilità di farcela comunque entro giugno. Se non sarà possibile arrivare a questo risultato, sospenderemo la discussione nel momento delle europee per riprenderla immediatamente dopo: il provvedimento è chiuso, dunque prima o dopo cambierebbe poco».
Qual è stato il contributo di Forza Italia a una legge che, di fatto, è la bandierina della Lega?
«I tre partiti di maggioranza hanno un accordo politico sulle riforme e ciascuno ha proposto il suo tema: la Lega l'autonomia, Fratelli d'Italia il premierato e Forza Italia la separazione delle carriere e la riforma della magistratura. Tutti e tre i progetti saranno incardinati o approvati prima delle europee.
Sicuramente l'autonomia è una battaglia storica della Lega. Forza Italia, specialmente al Senato dove il provvedimento è stato discusso e modificato, ha avuto tuttavia il merito di introdurre la clausola che permetterà all'autonomia di diventare un processo in grado di coinvolgere tutti. Mi riferisco, in particolare, al finanziamento dei Lep - i livelli essenziali delle prestazioni - i quali permetteranno a tutte le regioni di non rimanere indietro, ma anzi di competere senza privazione di servizi e risorse. Questa modifica, fortemente voluta da Forza Italia, conferma il lavoro di stabilizzazione e armonizzazione che svolgiamo all'interno della maggioranza».