Anche Enrico Mantoan, il 42enne di Padova accusato di essere Fleximan, l'uomo che, cappuccio in testa e flessibile in mano, è accusato di aver distrutto almeno cinque autovelox ed è indagato per danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio, ha la sua copertura politica. Evidentemente, in quel mondo, non sono passate inosservate le testimonianze di solidarietà che ha ricevuto sui social. Nè il gruppo Facebook, Pro Italia, che si è fatto promotore addirittura di una raccolta fondi per pagargli le spese legali. Fleximan ha il suo seguito. E i politici, mentre è in corso l'iter parlamentare per l'approvazione del nuovo Codice della Strada voluto dal ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, gli si sono fiondati sopra per metterci il cappello.
Ma come è nata l'idea su Facebook di aiutare concretamente Fleximan, ora che sarebbe stato scoperto dai carabinieri di Adria, in provincia di Rovigo? Per spirito di solidarietà. Perché molti veneti, negli anni, più precisamente dal 2007, quando sono stati impiantati lungo le strade a scorrimento veloce di quella regione vari autovelox, si sono sentiti defraudati dalle continue multe che arrivavano per eccesso di velocità. Così, già a gennaio scorso, il gruppo Pro Italia, la cui appartenenza politica è chiarita dallo slogan "Lavoro e sovranità", ha cominciato a darsi da fare organizzando una raccolta fondi per quello che considerava un vero e proprio benefattore. E l'altro giorno, dopo la notizia di Mantoan indagato, i suoi amministratori hanno scritto:
E quindi: il gruppo dei sovranisti veneti è stato il primo a fiancheggiare mediaticamente le imprese di Fleximan:
Ora, ricordato che Enrico Mantoan, il presunto Fleximan, è l'ex segretario provinciale di Forza Nuova oltre che un fervente no-vax (a gennaio scorso lui stesso ha scritto sui social "La domanda che spopola in questi giorni è perché Fleximan è definito eroe. Perchè forse meglio un Eroe che abbatte 8 pali di ferro che eroi che hanno abbattuto 79mila anime"), chissà se le indicazioni di Pro Italia per la raccolta fondi sono state seguite anche dai politici degli altri schieramenti che hanno deciso di uscire allo scoperto per lui.
Uno dei primi a sostenere pubblicamente Fleximan dopo il primo esito delle indagini dei carabinieri che, grazie anche a una telecamera a circuito chiuso, avrebbero incastrato Mantoan, è stato l'ex senatore della Lega Simone Pillon, già all'onere delle cronache per le sue posizioni pro family. Sul suo profilo Facebook ha lasciato questo post
Non solo Pillon. Ma una solidarietà senza se e senza ma a Enrico Mantoan è arrivata anche dai moderati di Forza Italia. Oggi, l'ex sindaco di Verona Flavio Tosi, sul caso Fleximan, l'ha messa così:
La vicenda di Fleximan, con l'iscrizione di Enrico Mantoan nel registro degli indagati, arriva mentre l'Istat rende pubblica la statistica secondo la quale ogni giorno, in Italia, si contano ben 454 incidenti stradali che provocano lesioni. Secondo il ministero della Salute, poi, gli incidenti, per di più provocati dall'alta velocità, costituiscono la principale causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Solo nel 2023, un dossier del Viminale ha rivelato che la Polizia Stradale ha registrato 70 mila sinistri e qualcosa come 1326 morti. E' di ieri, a Caserta, l'ennesima strage di giovani. E proprio prendendo spunto da quest'ultimo dato di cronaca, il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha detto:
Ma con gli autovelox come la mette la riforma Salvini? Gli apparecchi non potranno essere più nascosti e andranno accompagnati dall'installazione di cartelli, ben visibili, con l'indicazione dei limiti di velocità. Inoltre, niente autovelox in città sotto i 50 chilometri l'ora e nelle zone urbane con limite a 30 chilometri orari. La contestazione immediata, poi, diventa obbligatoria rendendo quindi superflui gli autovelox. Mai più multe-bancomat per i Comuni, quindi. La sicurezza, per Salvini, dipenderà dagli investimenti sui manti stradali, la segnaletica e l'illuminazione.