L'incidente aereo in cui ha perso la vita ieri - domenica 19 maggio 2024 – il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha messo in allerta le diplomazie mondiali. Numerose sono, infatti, le incognite per la stabilità dell'area legate al vuoto di poter venutosi a creare in Iran, in un momento di particolare tensione in Medio Oriente a causa della guerra israelo-palestinese.
Oggi - 20 maggio 2024 - la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto una riunione d'emergenza a Palazzo Chigi per fare il punto su quanto accaduto e sulle possibili conseguenze dell'incidente a Raisi. Il presidente iraniano è rimasto vittima di un incidente mortale mentre si trovava a bordo di un elicottero nella serata di ieri.
Alla riunione hanno partecipato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano e i vertici dell'intelligence. Presente anche il generale, Franco Federici, consigliere militare del presidente del Consiglio dei ministri.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha confermato ai giornalisti all'esterno di Palazzo Chigi, a termine della riunione, che gli elementi attualmente a disposizione confermerebbero che l'elicottero con a bordo il presidente iraniano Raisi sia precipitato per una tragica fatalità dovuta ad un guasto del velivolo, o, alle avverse condizioni meteo. Sembrerebbe scongiurata, quindi, l'ipotesi più temuta, ovvero, quella di un possibile attentato ai danni del Capo di stato iraniano che avrebbe potuto portare a conseguenze imprevedibili per la già precaria stabilità dell'area.
ha detto il vicepremier Tajani che poi ha aggiunto che il Governo si augura che la nuova dirigenza dell'Iran 'possa lavorare per la stabilità dell'area, per la pace e anche per il dialogo.
L'incidente in cui ha perso la vita il Presidente iraniano arriva in momento in cui la stabilità dell'area medio-orientale è appesa ad un filo delicatissimo. E' arrivata nel primo pomeriggio la notizia che la Corte Penale Internazionale abbia deciso di chiedere i mandati d'arresto per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu e il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar per crimini di guerra e contro l'umanità.
Stamattina, il ministro Tajani, parlando della situazione in Medio Oriente aveva ribadito che la posizione del governo Italiano continua a lavorare per la stabilità e la pace e per la soluzione dei due popoli e due Stati.