Sono le possibili future alleanze al Parlamento Europeo a tenere banco nel dibattito politico italiano delle ultime ore. L'intervento di ieri – 19 maggio 2024 – alla Convention di Vox a Madrid ha fatto venire molti nodi al pettine, soprattutto nella maggioranza di Governo, dove i tre partiti della coalizione sono schierati in partiti diversi e potenzialmente distanti.
Giorgia Meloni è la presidente europea dei conservatori di ECR, Forza Italia fa parte del Partito Popolare Europeo, mentre la Lega è schierata con la destra sovranista di Identità e Democrazia. C'è poi il Pd che è parte della famiglia del Partito Socialista Europeo, mentre al momento il M5S non aderisce a nessun partito europeo ma sembra in atto un avvicinamento con il partito dei Verdi tedeschi.
Cosa accadrà dopo le elezioni Europee in programma l'8 e il 9 giugno? Chi starà con chi? Molto dipenderà dal risultato delle urne e dalla maggioranza che ne uscirà.
Come dicevamo, l'intervento di ieri della Presidente Meloni alla convention di Vox sembra aver un po' rimestato le acque nel centrodestra in tema di alleanze Europee. La leader dei conservatori, infatti, ha preso le distanze dell'attuale governo di Bruxelles e dalla sua guida, l'attuale Presidente della Commissione Europea e spitzenkandidat del PPE, Ursula von der Leyen e ha aperto ad un possibile dialogo con i partiti di destra, tra cui Rassemblement National di Marine Le Pen.
Concetto ribadito anche oggi intervenendo alla trasmissione Mattino 5, dove ha ribadito la necessità di una maggioranza diversa da quella degli ultimi cinque anni e ha annunciato l'intenzione di mandare a casa la sinistra anche in Europa.
Mai con l'attuale Commissaria europea è, invece, il mantra della Lega e di Matteo Salvini, mentre Ursula von der Leyen è la candidata del Ppe e di Forza Italia.
E proprio il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha lanciato un messaggio a Giorgia Meloni parlando di una sua maggioranza ideale composta da Popolari, Conservatori e Liberali. Una maggioranza dove, però, non c'è spazio invece per chi è contro l'Europa. Il veto è per il partito di Marine Le Pen e Alternative fur Deutschland.
Il messaggio è chiaro: dialogo aperto con ECR ma non in nessun caso sarà possibile un'alleanza con i partiti di destra.
Vede, invece, un'opportunità nella collocazione a destra di Lega e Fratelli d'Italia il presidente dell'Emilia Romagna e candidato capolista nella circoscrizione nord-est alle Elezioni Europee, Stefano Bonaccini che, oggi a Bologna a margine della presentazione del libro di Claudio Tito Nazione Europa, ha detto che con Fdi e Lega a destra si apriranno nuovi spazi per il Pd.
Il Partito Democratico si colloca nel Partito Socialista Europeo che due settimane fa in Germania firmò il Manifesto di Berlino in cui appunto si escludeva qualsiasi tipo di accordo con le destre europee.