È definitivamente caduto l'ergastolo chiesto ai danni di Lucia Finetti, la donna accusata di aver accoltellato il marito, Roberto Iannello, con 14 coltellate mentre si trovava nella sua auto. Oggi, 22 maggio 2024, la Corte d'appello di Milano ha condannato la donna a 22 anni di carcere.
Era il 12 giugno 2021, quando Finetti ha raggiunto, armata di coltello, il marito Roberto Iannello, di 55 anni. La casalinga-cartomante milanese aveva violentemente litigato con l'uomo, mentre si trovavano in auto nel quartiere Baggio della città lombarda.
All'epoca dei fatti, le indagini dei carabinieri avevano stabilito che la coppia fosse in fase di separazione, ma che si fosse incontrata in via Amantea, poiché la donna avrebbe chiesto al 55enne alcune lezioni di guida. Nonostante fosse in possesso della patente, infatti, Fitti non guidava da anni ed era intenzionata a riprendere in mano il volante.
Ma la lezione, però, non è andata come previsto, giacché i due avrebbero cominciato a litigare furiosamente per soldi, degenerando rapidamente fino alla tragedia. È stato in quel momento, infatti, che la donna avrebbe inferto le coltellate al marito, uccidendolo, e poi fuggendo. I militari l'avevano ritrovata poco dopo, coperta di sangue, ferita e in stato confusionale in via Cividale del Friuli.
Cosa abbia spinto la donna a un simile gesto nemmeno le magistrate Ivana Caputo e Franca Anelli sono riuscite ad appurarlo. Tuttavia, le stesse hanno riconosciuto le attenuanti all'aggravante del vincolo coniugale, come richiesto dalla procura.
Durante la sentenza in primo grado, l'accusa della premeditazione è caduta, permettendo così anche la cancellazione della condanna all'ergastolo. Ad assistere la cartomante i legali Claudio Strata e Francesca Garisto, i quali si sono mossi per risarcire la famiglia della vittima, che, così facendo, si è ritirata come parte civile al processo.
Nelle prime fasi del processo, era persino stata disposta una perizia psichiatrica, dato il forte stato di shock della donna, che però è risultata in grado di intendere e di volere. Da qui, la decisione della Corte d'Assise per l'ergastolo:
Secondo la Procura la donna avrebbe ucciso il marito per motivi economici ed anche perché gelosa di lui. Secondo quanto scritto dai giudici "Finetti covava un sentimento di rabbia e rancore".