Troppo potere in mano ai dirigenti, la legge Bassanini va cambiata.
Il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, è intervenuto sul pasticcio del Redditometro, prima reintrodotto con una delibera ministeriale e poi bloccato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in persona dopo la rivolta degli alleati di Lega e Forza Italia.
Una figuraccia che non si sarebbe dovuta fare, secondo il sindaco di Terni che ha individuato nell’eccessivo potere attualmente nelle mani dei dirigenti la causa delle incomprensioni all’interno della maggioranza sulla misura volta a contrastare l’evasione fiscale.
Una misura, come dicevamo che è stata reintrodotta nei giorni scorsi con un decreto ministeriale del viceministro all’Economia Maurizio Leo.
Il leader di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, rispondendo alle domande dei cronisti, ha sottolineato le incongruenze della vicenda e ha difeso il viceministro Leo, negli ultimi giorni finito al centro delle polemiche e degli strali incrociati degli alleati di Forza Italia e Lega, che appena appresa la notizia si sono affrettati a chiarire di essere assolutamente in disaccordo con la reintroduzione del provvedimento fiscale, il redditometro appunto.
Ha detto Bandecchi.
Il coordinatore di AP ha, poi, individuato nelle conseguenze della Legge Bassanini la ragione del pasticcio redditometro, perché? Per l’eccessivo potere che garantisce ai dirigenti.
Spiega il sindaco di Terni che poi conclude: