Solo da qualche minuto è terminato l’interrogatorio del Governatore della Liguria Giovanni Toti, indagato per corruzione e per questo posto agli arresti domiciliari lo scorso 7 maggio. Sono momenti cruciali, quindi, per l’inchiesta di Genova che ha scosso la politica nazionale. Non solo perché Toti, da stamattina, ha tentato di chiarire la sua posizione davanti ai magistrati. Ma anche perché, ora, dall'esito dell'interrogatorio, dipenderà la sua permanenza alla guida della Liguria. Se le ore trascorse a rispondere alle domande dei magistrati (sarebbero state ben 180) non porteranno dalla revoca dei domiciliari (come da richiesta al gip del legale Stefano Savi), Toti dovrà lasciare anche la presidenza della Liguria. E la Regione si preparerebbe al voto anticipato.
Che nelle mani del gip ci sia anche il futuro politico di Giovanni Toti, del resto, lo ha confermato poco fa anche il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani:
Ma tant'è: ormai, sono pochi gli elementi che fanno propendere per una resistenza a oltranza di Toti alla presidenza della Regione. Anche il suo avvocato, Stefano Savi, nei giorni scorsi, ha ammesso che l’addio è più che una ipotesi. Con gli alleati del centrodestra, quello che ormai già si può definire come l’ex numero uno della coalizione in Liguria starebbe trattando la resa. Ma che riguarda più il suo futuro personale che politico, tant’è che già si è ventilato anche un ritorno alla sua professione: quella di giornalista. Se non più alla direzione dei telegiornali di Italia Uno e Rete Quattro, dati i rapporti non proprio idilliaci con la famiglia Berlusconi, con una delle testate che fa capo alla sua area politica: Il Giornale, Libero, La Verità o Il Tempo.
In ogni caso, se sul tavolo politico c'è una sorta di exit-strategy di Giovanni Toti, sul fronte giudiziario, sono diversi i filoni sui quali è chiamato a rispondere. Il più importante è senza dubbio quello relativo al rinnovo della concessione portuale del Terminal Rinfuse alla società di Aldo Spinelli. Secondo l’accusa, Toti, due anni e mezzo fa, avrebbe esercitato pressioni per farle ottenere la concessione nonostante le forti riserve del rappresentante della sua stessa Regione e del Comune. In cambio, avrebbe ricevuto da Spinelli finanziamenti al suo comitato elettorale. Soldi in chiaro e quindi legittimi secondo la difesa di Toti, soldi frutto di un patto corruttivo secondo gli inquirenti. Altre accuse, poi, riguardano altre aree portuali alle quali era sempre interessato Spinelli. E poi c'è il capitolo riguardante una richiesta di aggiustamento urbanistico, anche poi non si concretizzò. Fatto sta che in questi momenti si decide molto su molti fronti.