Che cosa è il GIO, il nuovo corpo speciale che il Governo Meloni pensa di instituire entro la fine dell'anno all'interno della Polizia penitenziaria al fine di reprimere le rivolte in carcere? E' il Gruppo d'Intervento Operativo composto da professionisti addestrati a raggiungere entro un'ora dall'allarme tutti i carceri italiani dove ci sarebbe in atto una rivolta. Il corpo speciale, a pieno regime, sarà composto da 270 unità. Ma ne potranno far parte solo chi già adesso è un poliziotto penitenziario: a luglio, infatti, scatterà un concorso di secondo livello, riservato solo a chi già opera nelle carceri. Questo punto della riforma, oggi, 4 giugno 2024, è stato criticato da Ivan Scalfarotto, capogruppo di Italia Viva, Il Centro, Renew Europe in commissione Giustizia al Senato.
L'istituzione del GIO, il Gruppo d'Intervento Operativo, ora che si preannuncia una grande battaglia parlamentare per la riforma complessiva della giustizia, è stato giudicato positivamente dal sindacato Ugl. Ma, secondo Ivan Scalfarotto, il capogruppo di Italia Viva, Il Centro, renew Europe in commissione Giustizia al Senato e da sempre attivista per i diritti dei detenuti, è un provvedimento che sostanzialmente non potrà garantire maggior sicurezza nelle carceri italiane:
Scalfarotto, poi, annuncia che si batterà anche in Aula per un vero rafforzamento del corpo di polizia penitenziaria:
I veri problemi, rimarca, infine, Scalfarotto sono costituiti dalla fatiscenza e dall'affollamento di molte carceri italiane:
In Italia, le rivolte in carcere divennero una emergenza in piena pandemia, durante il primo lockdown del 2020. Fatto sta che non sono eventi rari. L'ultimo, ad esempio, si è registrato nel carcere minorile di Milano lo scorso mese.