Da giorni vanno avanti le proteste degli studenti in Bangladesh contro la premier Sheik Hasina ed il sistema delle quote nel pubblico impiego. Il sistema delle quote è stato attivato mezzo secolo fa ed era stato sospeso sei anni fa. Lo scorso giugno, l’Alta corte l'ha reintrodotto fissando al 30% i posti pubblici che spettano ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza del 1972.
Di recente anche la premier Sheik Hasina è stata contestata. Ieri in un'intervista si è chiesta perché gli studenti siano così tanto contrari al ripristino delle quote riservate ai parenti di chi ha combattuto la guerra 53 anni fa. Il primo ministro ha considerato i manifestanti "ingrati". Alle osservazioni infelici del primo ministro sono seguiti scontri e violenze.
I giovani che da due giorni stanno invadendo le strade delle principali città del Bangladesh chiedono al governo che il sistema di quote di posti di lavoro per i parenti dei reduci sia rimpiazzato da un sistema basato sul merito. Gli studenti hanno proclamato lo stato di agitazione qualche giorno fa e la polizia è stata impegnata a reprimere le proteste. Alcuni dei manifestanti denunciano violenze da parte delle forze dell'ordine che hanno sparato proiettili di gomma e lacrimogeni.
Il ministero dell'Istruzione ha annunciato la chiusura delle scuole secondarie e le università. La motivazione fornita dal portavoce del dicastero è che gli studenti non avrebbero potuto recarsi in sicurezza nei luoghi di istruzione.
La premeri Sheik Hasina, legata al partito nazionalista Lega Popolare Bengalese, ha commentato le proteste in un'intervista difendendo a spada tratta i nipoti dei rivoluzionari bangladini. In risposta alla domanda di un giornalista, Hasina ha detto:
Le dichiarazioni della premier hanno portato ad un inasprimento del conflitto tra civili e forze dell'ordine nella giornata di ieri 16 luglio. Cinque persone sono morte negli scontri.
These pictures are from Bangladesh, where students are protesting against job quotas. Students asked for justice for all talented students, and this was their reward ? Shame! #Bangladesh#Save_Bangladeshi_students#DhakaUniversityUnderAttack
— Rifat Ahmed (@rifat_xyz) July 15, 2024
#QuotaReformMovement #Bbcnews pic.twitter.com/OMDs2QWNPF
Per ora il governo di Hasina ha deciso di limitare l'utilizzo di Facebook. Il social fondato da Mark Zuckenberg nel 2004 è molto popolare in Bangladesh e gli studenti hanno organizzato la maggior parte delle proteste tramite esso.
Non è chiaro se il governo porrà in essere ulteriori provvedimenti ma si pensa che possa introdurre il coprifuoco o inasprire le misure di sicurezza.
Per ora si sono registrati scontri nelle principali città del Paese. Prima di tutto a Dhaka dove le proteste hanno coinvolto anche le ragazze dell'università capitolina: molte di loro sono uscite dai dormitori dopo le 21 - orario di coprifuoco. Manifestazioni imponenti si sono registrate anche a Chattogram, nel sudest, e Rangpur.
Già poco prima delle ultime elezioni in Bangladesh si sono verificati scontri tra forze dell'ordine e manifestanti. Il clima è teso a causa dei problemi economici che affliggono il Paese, considerato tra i più poveri al mondo.