27 Sep, 2024 - 07:00

Niente più cartelle esattoriali dal 2025, ma solo per questi debiti: cosa cambia e perché ci sarà l’addio

Niente più cartelle esattoriali dal 2025, ma solo per questi debiti: cosa cambia e perché ci sarà l’addio

Da gennaio 2025, addio alle cartelle esattoriali per alcuni debiti e basterà solo l’accertamento esecutivo per attivare il fermo amministrativo, i pignoramenti e le ipoteche.

Per alcuni debiti, infatti, non saranno più emesse cartelle esattoriali e per l’attivazione della riscossione coatta sarà sufficiente un atto dell’Agenzia delle entrate.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel meccanismo della riscossione. La novità è stata prevista dal decreto legislativo n. 110/2024. Decreto che va a unificare sotto l’accertamento esecutivo una lista di debitori con l’Erario.

Cosa cambia dal 2025? Perché diremo addio alle cartelle esattoriali?

Addio alle cartelle esattoriali dal gennaio 2025

Dal 2025, almeno per alcune imposte, diremo addio alle cartelle esattoriali. Chi non versa quanto dovuto non riceverà più la cartella di pagamento e per far scattare il fermo amministrativo, il pignoramento e l’ipoteca, servirà solo l’accertamento esecutivo.

Di cosa si tratta? È un invito a pagare entro 60 giorni dal momento che l’atto è stato notificato. Inoltre, si fa presente che entro lo stesso lasso temporale si può presentare anche il ricorso, se si ritiene che la richiesta sia illegittima.

Si tratta, quindi, di un atto sufficiente a far attivare le procedure esecutive, una volta trascorsi i termini dalla scadenza in cui era atteso il pagamento. In questa maniera, si elimina dal sistema di riscossione il passaggio dell’iscrizione a ruolo e quello dell’emissione della cartella esattoriale.

Eliminando la cartella esattoriale, anche lo stesso recupero dei crediti diventa molto veloce e agile, ma soprattutto efficiente.

Da considerare, infine, che è prevista una sospensione per legge di 180 giorni per l’attivazione dell’esecuzione forzata se la notifica dell’avviso di accertamento e la riscossione sono a opera dello stesso soggetto.

Per quali debiti non ci saranno più le cartelle esattoriali

Non bisogna pensare che ci sarà un addio generalizzato. Infatti, le cartelle esattoriali spariranno solo per alcuni debiti. Il decreto n. 110/2024 aggiunge ai debiti IRPEF, Iva, IMU, Tari, TOSAP, imposta sulla pubblicità e crediti dell’INPS all’elenco di quelli interessati esclusivamente dall’accertamento esecutivo.

Nella lista, già molto amplia, rientrano anche i seguenti:

  • Crediti di imposta utilizzati in compensazione, ma non spettanti;
  • Tasse, imposte, tributi e importi non versati;
  • Contributi e agevolazioni fiscali fruiti ma non spettanti;
  • Sanzioni;
  • Imposta di registro;
  • Imposta sulle successioni e sulle donazioni;
  • Imposte sulle assicurazioni per quel che riguarda sia la liquidazione che la rettifica;
  • Liquidazione delle imposte derivanti, in caso di omesso o tardivo invio delle dichiarazioni;
  • Decadenza delle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni e imposta di bollo;
  • Tasse automobilistiche;
  • Addizionali.

Riassumendo, tutti i tributi presenti nel suddetto elenco non prevedono più l’emissione delle cartelle esattoriali. Per l’attivazione delle procedure esecutive e cautelari, per quei tributi, sarà sufficiente l’accertamento esecutivo.

Arriva lo stralcio automatico per alcune cartelle esattoriali

Con il via libera del Consiglio dei Ministri del 22 luglio, insieme a un piano di rateazione più lungo è possibile anche chiedere il discarico automatico delle cartelle esattoriali.

Si sta materializzando, passo dopo passo, il riordino del sistema della riscossione, diventando più veloce, efficiente e semplice per i contribuenti.

Dal 1° gennaio 2025, inoltre, inizierà anche il graduale e biennale aumento delle rate che sarà possibile chiedere all’Agenzia delle entrate-Riscossione.

La novità più attesa, comunque, resta il discarico automatico delle cartelle non riscosse entro 5 anni.
Dopo 5 anni di tentativi di riscossione non andati a buon fine, lo stesso concessionario restituirà al mittente il credito, rinunciando all’incasso dal momento che di fatto tutti i tentativi per un quinquennio sono andati a vuoto.

L’Ente creditore, trovando di nuovo il credito, potrà decidere se cercare ancora di incassare ciò che vantava oppure annullare il debito.

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Sara Bellanza
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