Centrosinistra, è gelo tra Pd e 5 Stelle. "Per fare un tavolo", cantava Sergio Endrigo. Una canzonetta per bambini, ma nemmeno tanto, che torna d'attualita' in questi giorni di rinnovato scontro all'interno del centrosinistra. Lo 'strappo' in occasione del voto del Cda della Rai, prima, e il braccio di ferro sul simbolo di Italia Viva alle regionali, poi, hanno reso il clima incandescente. E la telefonata fra la segretaria del Partito Democratico e la premier sul Medio Oriente hanno, se possibile, reso ancora piu' glaciali i rapporti fra dem e M5s. Tanto glaciali che domani, all'evento organizzato dal comitato promotore del referendum contro l'autonomia, ci sara' Schlein, ma non Conte. Il presidente M5S inviera' a rappresentare il partito la senatrice Alessandra Majorino. Una nuova stretta di mano mancata, dopo quella della scalinata della Corte di Cassazione, nel giorno del deposito delle firme per la legge sulla cittadinanza. E dopo che i due si erano accuratamente evitati a Piazza Navona, durante la manifestazione contro il ddl sicurezza. Da qui l'idea del tavolo di coalizione rilanciata da Andrea Orlando dopo che Riccardo Magi l'aveva proposta ai cinque leader nel corso della festa nazionale di Avs.
Al momento, pero', la strada sembra del tutto in salita. Nessun contatto registrato fra Giuseppe Conte ed Elly Schlein, viene ribadito da fonti di entrambi i partiti. Schlein, invece, sente Giorgia Meloni sulla crisi Mediorientale, ribadendo - tra le altre cose - alla premier la necessita' di un cessate il fuoco. Poco prima, la segretaria del Pd aveva riunito sul tema la segreteria nazionale manifestando "grande apprensione e preoccupazione per gli ultimi sviluppi internazionali" e chiedendo "ogni sforzo al governo e all'Unione Europea per fermare questa escalation devastante".