19 Jan, 2025 - 13:58

Riforma della Giustizia, il centrosinistra che tifa Nordio

Riforma della Giustizia, il centrosinistra che tifa Nordio

Sicuri che la riforma della giustizia di Carlo Nordio sia divisiva al punto da scavare un solco incolmabile tra il centrodestra che la propone e il centrosinistra? I magistrati stanno già salendo sulle barricate. Hanno annunciato uno sciopero per il 27 febbraio. La separazione delle carriere, lo sdoppiamento del Consiglio Superiore della Magistratura e l'introduzione dell'Alta Corte disciplinare sono visti dall'Anm, il sindacato delle toghe, come fumo negli occhi. 

Alle cerimonie di apertura dell'anno giudiziario, la prima delle quali è in programma il 3 febbraio presso la sede del Consiglio di Stato, a Palazzo Spada, hanno annunciato che si presenteranno con una coccarda tricolore appuntata sulla toga e cartelli inneggianti la Costituzione. Nel momento in cui prenderà parola il ministro Nordio hanno già fatto sapere che abbandoneranno l'aula.

Ancora una volta, nell'ambito del direttivo dell'Associazione nazionale magistrati, ha avuto la meglio la parte più oltranzista. Tuttavia, le toghe, questa volta, rischiano di avere una copertura politica insufficiente per difendere il loro status quo.

Il centrosinistra che tifa per la riforma Nordio

Non sarebbe la prima volta che l'Anm diserterebbe l'apertura dell'anno giudiziario. Come ricorda questo servizio di Tv2000 su YouTube, il tabù fu rotto già nel 2017, all'epoca del governo Gentiloni

Sta di fatto che, oltre al centrodestra, a tifare per la riforma della giustizia che giovedì ha incassato il primo sì alla Camera dei Deputati, ci sono anche settori del centrosinistra. E i magistrati, oggi, potrebbero avere pochi "avvocati difensori" in Parlamento.

Pisapia pro Nordio, un pioniere

Non deve meravigliare più di tanto il fatto che anche nel centrosinistra ci sia chi si batta per una riforma della giustizia che preveda la separazione delle carriere dei magistrati. Già nel 2009, infatti, un'icona di quella parte politica, l'avvocato, ex sindaco di Milano, ex parlamentare di Rifondazione Comunista ed ex europarlamentare del Partito Democratico Giuliano Pisapia, scrisse a quattro mani proprio con Carlo Nordio un libro ("In attesa di giustizia, dialogo sulle riforme possibili") in cui si dava un giudizio positivo della riforma che ora è in itinere in Parlamento:

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La separazione delle carriere crea una maggiore fiducia dei cittadini nelle decisioni di chi ha il compito di giudicare altri uomini

Argomentava Pisapia andando dritto al punto:

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Da uomo di sinistra, mi è difficile capire perché si è lasciata al centrodestra una simile battaglia

Il voto a favore di Carlo Calenda

Se Pisapia dava il suo sostegno alla riforma della giustizia sedici anni fa, un altro rappresentante del centrosinistra che da sempre è convinto della sua bontà è Carlo Calenda, tanto è vero che Azione, giovedì scorso, ha votato a favore del pacchetto Nordio:

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Se non l'avessi votato sarei stato un buffone. La separazione delle carriere era nel nostro programma ed è il fondamento della cultura liberale

ha dichiarato al Corriere della Sera. E quando gli è stato fatto notare che per le altre opposizioni la separazione è il presupposto di un controllo politico della magistratura, ha risposto:

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Io la penso esattamente all'opposto: cos'è che controlla oggi veramente la magistratura? Le correnti. Quest'ultime, come abbiamo visto nel caso Palamara, sono agganciate a doppio nodo ai partiti. Attraverso il Csm e le correnti, si svolgono migliaia di accordi sottobanco tra la politica e la magistratura. E lo sanno benissimo tutti. Infatti io sono favorevole anche al sorteggio dei membri del Csm: è l'unico modo per distruggere il sistema delle correnti

Insomma: la ferita sanguina. Ed è ben visibile anche dall'altra parte del Rubicone.

L'astensione di Matteo Renzi 

Un altro partito di centrosinistra che non ha votato contro la riforma perché convinto della sua utilità è stata Italia Viva di Matteo Renzi. Ieri, in un'intervista al Dubbio, l'ex premier ha spiegato la sua posizione alla sua maniera: rilanciando, fissando l'asticella ancora più in alto:

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Ci siamo astenuti per dare un'apertura di credito: spero che nel passaggio al Senato si possa emendare il testo eliminando l'ipocrisia dell'obbligatorietà dell'azione penale e cancellando il sorteggio per i laici del Csm, una follia assoluta

Alla domanda se questa sua posizione non possa inficiare il rapporto con il resto del centrosinistra, Renzi poi ha risposto in modo chiaro e forte:

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Se vogliono tenerci fuori dalla coalizione perché siamo a favore della separazione delle carriere, facciano pure. Io rivendico il mio garantismo e la mia coerenza (...) Se devo cambiare idea sulla giustizia per entrare nel Campo largo, resto fuori dal Campo largo

L'endorsement dell'Unità

E comunque: Calenda e Renzi non sono certo i soli a tifare Nordio nel centrosinistra. Emblematicamente, a dare il proprio sostegno alla riforma della giustizia presentata dal centrodestra è stata l'Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci e oggi diretto da Piero Sansonetti, un garantista doc

Sansonetti l'ha messa così:

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L'arrivo del voto a favore della separazione delle carriere merita un applauso (...) Si tratta di una riforma della Costituzione che si rende necessaria per attuare un articolo della stessa Carta, il 111, il quale stabilisce che il giudice deve essere imparziale e terzo rispetto all'accusa e alla difesa

Il sostegno del Riformista

Oltre all'Unità, un altro giornale d'area ha dato il suo endorsement alla riforma della giustizia di Carlo Nordio: si tratta del Riformista di Claudio Velardi

Ora: molto vicini alle posizioni del Riformista sono i LibDem di Luigi Marattin che, pur volendo continuare nell'esperienza del Terzo polo, raccolgono molte simpatie nella sinistra riformista. Evidentemente, anche grazie al fatto che, sulla giustizia, hanno le idee chiare

Cosa pensava Giuliano Vassalli (un'icona della sinistra)

E comunque, a questo punto, è giusto ricordare che Giuliano Vassalli, l'ex partigiano nonché presidente della Corte Costituzionale autore del Codice di procedura penale del 1989, icona del centrosinistra, già a suo tempo, a proposito della separazione delle carriere, la mise come sottolinea il post di Gianluca Lucarelli su X:

Insomma: non tutto il centrosinistra sarà pronto ad accompagnare l'Anm sull'Aventino agitando la Costituzione.

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Giovanni Santaniello
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