L'ultimo lavoro di Gaia composto da 13 tracce si intitola "Rosa dei Venti" e segna una vera rivoluzione nel percorso artistico della cantante. Ciò che la caratterizzava è sempre stata una certa saudade che ricreava però un'atmosfera leggera, quasi come se avesse sempre voluto entrare nel mondo della musica in punta di piedi, senza disturbare troppo. Ora, invece, ad emergere è un sound più deciso ed una presenza scenica più d'impatto grazie alla quale la cantante si mostra sempre più sicura di ciò che fa, seppur le mille insicurezze tipiche dell'animo umano ed ancora più diffuse nel mondo odierno.
Una particolare attenzione è rivolta anche ai visual video che risultano molto esplicativi e curati nei particolari: l'atmosfera amena e le sagome anonime racchiudono a pieno il senso di smarrimento di cui Gaia parla nelle sue canzoni. La scelta di elementi essenziali, tra l'altro, era già ricaduta nel video del brano sanremese "Chiamo io, chiami tu" il quale è stato quasi totalmente girato con un green screen sullo sfondo.
Una piena consapevolezza interiore emerge nella traccia "Cicatrice".
Un brano delicato, profondo e sincero che con svariate figure retoriche attraversa i lati più oscuri e le paure più fredde. Un percorso che esamina gli aspetti più inconsci in cui lei stessa esprime la voglia di abbracciare la propria bambina interiore. La cantante esplicita, con grande umanità, la voglia di esser amata e la paura che questo non possa realizzarsi mai. Si tratta di un testo che dimostra come stia facendo un percorso di psicoterapia ma soprattutto quanto lo stia affrontando in modo consapevole. Mettere in discussione se stesse ed accettare l'aspettò fragile della natura umana, d'altronde, in realtà, è ciò che dimostra la vera forza di una persona. È molto più facile non conoscere e riversare tutto sugli altri che lavorare su se stessi, soprattutto quando si ha un animo così sensibile. E Gaia, sta eseguendo un lavoro interiore e musicale davvero impeccabile.
Questa piena accettazione di se stessa in tutte le sue sfumature è stata palesata anche, in un post pubblicato dalla cantante a seguito di vari commenti negativi ricevuti a causa dell'acne che ricopre il suo viso. Gaia ha spiegato come sia assolutamente normale dato il periodo intenso che sta vivendo. In un contesto sociale all'insegna delle macchine, i canoni di bellezza sono diventati sempre più irraggiungibili e insostenibili come se essere umani fosse diventato un atto di vergogna. Si tratta di pressioni ancor di più percepite per chi sta continuamente sotto i riflettori e Gaia nel suo ultimo album, nella canzone "Addicted" canta: “ci gonfiamo di rancore e finiamo per volere una vita col filler".
Quindi coloro che avrebbero potuto dire che fosse solo retorica, è chiaro quanto non sia così: ha dimostrato coerenza in un'esperienza vissuta, in prima persona, nonostante non le fosse mai capitato. Di certo, normalizzare la VERA bellezza del corpo umano in tutte le sue imperfezioni è un atto rivoluzionario, ma soprattutto un gesto d'amore rivolto a se stessi e a chi ci circonda.
A cura di Roberta Gentile