09 Apr, 2025 - 12:13

Perché Alessandro Coatti è stato ucciso in Colombia? Il mistero della morte del biologo italiano

Perché Alessandro Coatti è stato ucciso in Colombia? Il mistero della morte del biologo italiano

Biologo di fama internazionale, era nato in provincia di Ferrara ma viveva a Londra: sognava di trasferirsi in Sud America. E proprio qui, a Santa Marta in Colombia, è stato brutalmente ucciso, mentre era in vacanza. Il suo corpo smembrato, fatto a pezzi, gettato via. Una fine atroce per il 38enne Alessandro Coatti: il suo omicidio è un giallo su cui indagano sia le autorità colombiane che quelle italiane.

Il sindaco della cittadina sulla costa caraibica colombiana, Carlos Pinedo Cuello, ha offerto una ricompensa di cinquanta milioni di pesos, circa 10mila euro, per chiunque fornisca informazioni utili a identificare i responsabili.

Il servizio di TgLa7 sul caso - 8/04/2025

Perché il biologo italiano Alessandro Coatti è stato ucciso in Colombia? È giallo

Il corpo del ricercatore Coatti è stato trovato smembrato in diverse zone di Santa Marta. Come riporta il quotidiano locale Hoy Diario del Magdalena, la testa e le braccia sono state trovate domenica 6 aprile 2025 all'interno di una valigia nella zona di Villa Betel, nei pressi dello stadio Sierra Nevada. A notarla un gruppo di bambini.

Nel pomeriggio di lunedì 7 aprile il torso è stato rinvenuto in un sacco di plastica, nelle acque torbide del fiume Manzanares, vicino al ponte La Platina.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio, coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi. In Colombia, il sindaco di Santa Marta ha attivato una squadra investigativa speciale, in collaborazione sia con la Procura che con l'Unità nazionale antiterrorismo (Gaula). 

Carlos Pinedo Cuello, tramite una nota pubblicata sui social, ha dichiarato che questo crimine non rimarrà impunito, sottolineando inoltre che "a Santa Marta non c'è posto per la criminalità".

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Li perseguiteremo finché non saranno assicurati alla giustizia

ha scritto, offrendo 50mila pesos in cambio di informazioni "dettagliate".

Secondo le autorità colombiane il delitto sarebbe stato premeditato. Il ricercatore era arrivato in Colombia il 28 marzo e il 3 aprile ha raggiunto la cittadina di Santa Marta. Il giorno dopo si sono perse le sue tracce. Alloggiava in un ostello nel centro storico e l'ultima volta è stato visto salire su un taxi

La famiglia ora chiede di sapere cosa sia successo ad Ale, come tutti lo chiamavano. Come ha dichiarato lo zio del giovane, Giovanni Coatti, sarebbe dovuto rientrare la prossima settimana. In un'intervista a Il Resto del Carlino, sempre lo zio ha sottolineato di non credere all'ipotesi della rapina, emersa nelle scorse ore, perché Alessandro non ostentava beni di valore. 

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Un pensiero più oscuro ci tormenta, quello del traffico di organi

ha dichiarato al quotidiano.

La notizia dell'omicidio sui media colombiani

Chi era il ricercatore italiano

Alessandro Coatti era nato a Portomaggiore, in provincia di Ferrara, il 3 agosto 1986. Era però originario di Longastrino, frazione di Alfonsine, in provincia di Ravenna, dove la famiglia vive tuttora.

Dopo il diploma al liceo scientifico ad Argenta, aveva frequentato la Scuola Normale di Pisa dal 2005 al 2010, laureandosi con il massimo dei voti in Neurobiologia Molecolare. Aveva svolto la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Bio Sns, sotto la guida del professor Tommaso Pizzorusso.

Quindi si era trasferito a Londra per frequentare un master presso il dipartimento di Neuroscienze, Fisiologia e Farmacologia della University College (UCL). In seguito, per otto anni, ha lavorato come Science Policy Officer nel team Science Policy della Royal Society of Biology, prima di essere promosso a Senior Science Policy.

Un ruolo lasciato a fine 2024 per dedicarsi al volontariato in Eacuador, progettando di andare a vivere in Sud America. 

I messaggi di cordoglio

Familiari, amici e colleghi sono ora sotto shock. I docenti della Normale lo ricordano come

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un bravissimo ragazzo, una persona buona, che aveva lasciato il segno per la sua competenza e per la grande umanità che trasmetteva

si legge in una nota. Anche la Royal Society of Biology ha diffuso un comunicato per esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia, ricordandolo come uno scienziato "appassionato e scrupoloso".

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Ale era divertente, caloroso, intelligente, amato da tutti coloro con cui lavorava e mancherà profondamente a tutti coloro che lo hanno conosciuto e hanno lavorato con lui. I nostri pensieri vanno ai suoi amici e alla sua famiglia in questo momento davvero terribile

conclude Rsb.

"Apprendo con sconcerto e immenso dolore del barbaro assassinio del migliore dei miei allievi: Alessandro Coatti, valente biochimico molecolare (e anche fisico, a modo suo), già studente della Normale di Pisa. Non riesco a immaginare che qualcuno potesse odiarlo o anche solo trovarlo antipatico. Sono pietrificato dal dolore" scrive su Facebook Augusto Fuschini.

Il tuo sorriso, la tua gentilezza, la tua disponibilità... Voglio ricordarti mentre facevi yoga, non posso accettare una morte così crudele" sono le parole di Mariapia. 

Alessandro Coatti fatto a pezzi in Colombia, gli aggiornamenti in tre punti

  • Omicidio e indagini: Alessandro Coatti, biologo italiano, è stato trovato morto e smembrato a Santa Marta, in Colombia. La sua morte è avvolta nel mistero, e le indagini sono in corso, con il coinvolgimento delle autorità colombiane e italiane. Il sindaco di Santa Marta ha offerto una ricompensa per chi fornirà informazioni.
  • Mistero dietro la morte: Coatti era arrivato in Colombia per una vacanza, ma è scomparso il 4 aprile. Le autorità sospettano che l'omicidio fosse premeditato, ma la famiglia esclude l'idea di una rapina, suggerendo altre possibili motivazioni legate a traffici illeciti.
  • Profilo di Alessandro Coatti: Coatti, 38 anni, era un biologo di alto livello, noto per il suo lavoro nella ricerca scientifica e la sua carriera accademica. Aveva anche un'importante collaborazione con la Royal Society of Biology a Londra. La sua morte ha lasciato un vuoto tra colleghi e amici, che lo ricordano come una persona competente e appassionata.

 

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Mariangela Celiberti
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