12 Apr, 2025 - 09:05

La vera storia del serial killer di Long Island, che ha ispirato la serie tv Netflix “Gone Girls”

La vera storia del serial killer di Long Island, che ha ispirato la serie tv Netflix “Gone Girls”

Ci sono casi che per anni restano irrisolti e che poi, all’improvviso, subiscono sorprendenti svolte. Come quello degli omicidi avvenuti tra il 2007 e il 2010 nello stato di New York, attribuiti al famigerato “serial killer di Long Island”. Un caso avvolto nel mistero fino al 2023, quando è stato arrestato l’insospettabile architetto Rex Heuermann, sposato e padre di due figli. Per ricostruire tutta la storia, dobbiamo fare un passo indietro.

La scomparsa di Shannan Gilbert e i misteriosi ritrovamenti a Gilgo Beach

È il primo maggio 2010 quando Shannan Gilbert, un’aspirante attrice che lavora come escort, scompare all’età di 24 anni dopo una disperata chiamata al 911 in cui urla di essere in pericolo. L’ultima volta viene vista correre, terrorizzata, per le strade di Oak Beach, una comunità residenziale nella zona sud di Long Island, a New York.

Le ricerche partono subito. Ma è solo nel dicembre dello stesso anno che arriva la prima svolta: alcuni resti umani vengono trovati lungo Ocean Parkway, nei pressi di Gilgo Beach. Non sono di Shannan, bensì di quattro donne: Melissa Barthelemy, Maureen Brainard-Barnes, Megan Waterman e Amber Lynn Costello.

Il luogo dove sono stati ritrovati i corpi (Ansa)

 

Le indagini sul “serial killer di Long Island”

Le vittime sono tutte giovani lavoratrici nell’industria del sesso; tutte sono state uccise per strangolamento e poi avvolte in sacchi di yuta. Particolari che fanno pensare a un unico responsabile, un serial killer. Iniziano le indagini.

Le ricerche, nel frattempo, continuano. E con esse, i ritrovamenti. Nei mesi seguenti, vengono rinvenuti nella zona i resti appartenenti a nove donne, un uomo di origini asiatiche mai identificato - forse transgender - e una bambina di appena nove anni. Anche in questi casi, il modus operandi è simile.

Nel 2011, in una palude a circa mezzo miglio dal luogo dell’ultimo avvistamento, vengono infine ritrovati anche i resti di Shannan Gilbert. La versione ufficiale parla di un annegamento accidentale. Ma la sua famiglia, fin dall’inizio, la contesta: secondo loro, Shannan potrebbe essere morta mentre fuggiva da qualcuno.

L’arresto di Rex Heurmann e la storia fino ad oggi

Nessun arresto, pochi indizi concreti, tante speculazioni. Per anni, il caso resta un giallo. I familiari delle vittime continuano a chiedere verità. Poi, nel 2022, succede qualcosa: usando un database statale, le autorità riescono a rintracciare un’auto corrispondente a quella che un testimone aveva notato vicino casa di una delle vittime, una Chevrolet Avalanche nera intestata a Rex Heuermann.

Un video di Nbc New York che riprende il sospettato mentre viene seguito dai poliziotti

Nel 2023, l’uomo – architetto di successo di New York, con una moglie e due figli – viene arrestato. A suo carico ci sono diversi elementi. Innanzitutto, il suo indirizzo di casa e quello di lavoro rientrano nell’area di interesse individuata dai poliziotti.

Dall’analisi dei tabulati telefonici, emerge poi che il 59enne ha avuto contatti con almeno tre delle donne trovate morte. Il suo Dna, estrapolato da un cartone di pizza gettato nei cassonetti, corrisponde a quello di un capello rinvenuto su uno dei corpi.

Come se non bastasse, secondo quanto riportato dai media americani, l’uomo sarebbe stato trovato in possesso di 92 pistole. Su Internet, in pochi mesi, avrebbe cercato più di 200 volte notizie sulle indagini relative al serial killer di Long Island, ma anche materiale sadico-pornografico.

Al momento è accusato di sette degli omicidi, ma si proclama innocente. La moglie – che all’epoca dei fatti sarebbe stata assente dalla città – ha già chiesto il divorzio.

Si aspetta solo il processo. “Viveva una doppia vita”, ha fatto sapere ai giornalisti uno dei poliziotti che si è occupato della vicenda. Non è un caso che da tanti sia già stato paragonato a Dr Jekyll e Mr Hyde. La sua storia ha ispirato la serie tv Netflix “Gone girls”. Leggi quella di Ed Kemper

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Sara D'Aversa
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