Lo scoop l'ha messo a segno Alberto Mattioli della Stampa: prima intervista nelle vesti di politica alla tiktoker napoletana Rita De Crescenzo. Per i collezionisti: sul cartaceo del quotidiano diretto da Andrea Malaguti, oggi.
Sarà, allora, una di quelle ragionate, riflettute con analisi, spunti, idee, progetti... Beh, in realtà, il convento passa quanto di seguito: Rita De Crescenzo, la vera guest star della piazza della pace di Giuseppe Conte, non conosce il nome di battesimo di Mattarella, né sa come si elegge il presidente della Repubblica. Ripete che non è andata mai a votare, ma che in cambio è pronta a scendere in politica perché "tutta Napoli è con me".
In più: De Crescenzo rivela che ha la terza media. E che la sua fedina penale non è immacolata, ma che "ci sono dei politici che hanno fatto peggio di me".
E insomma: Alberto Mattioli è modenese. E forse non ha un grande opinione di Napoli se definisce Rita De Crescenzo così:
In che senso? Mah! Magari vorrà essere stata solo una citazione della protagonista. O solo un po' di ironia. Ma non è questo il punto. Il punto è che, prima ancora di candidarsi, De Crescenzo già fa interviste a tutta pagina su uno dei quotidiani più importanti del Paese. Nelle pagine dedicate alla politica interna. Ché, a detta di Mattioli, il suo non è nemmeno populismo: lei - De Crescenzo - è la nuova "eroina antikasta". E con lei "la realtà supera l'immaginazione".
Certo, c'è da fare i conti con "l'esuberanza vernacola e ruspante" dell'influencer. Ma per questo ci sono le lezioni che le sta dando Maria Rosaria Boccia. Quindi, De Crescenzo, a detta di Mattioli, è più popolana che populista.
E quindi: Rita De Crescenzo politica, cosa ha messo a verbale? Che prima di tutto ha paura della guerra. Per questo ha partecipato alla manifestazione di Giuseppe Conte a Roma.
Sennonché Rita De Crescenzo, rispondendo alla domanda successiva, dice anche che non sa chi sia Putin.
Poi che si affida alle amorevoli cure di Maria Rosaria Boccia da Pompei, con cui già cura un podcast:
E qui viene in mente l'immortale monologo che Paolo Sorrentino (napoletano, napoletanissimo anche lui) mise in bocca al suo Giulio Andreotti nel "Divo". Quello della necessità, da parte della classe dirigente, "di perpetrare il male per garantire il bene"
E insomma: gli occhi pieni e puliti e incantati di Rita De Crescenzo non sanno la responsabilità. E non sanno nemmeno il nome di battesimo di Mattarella:
Ma da chi viene eletto il presidente della Repubblica?
Mi sembra che siamo un po' indietro con le lezioni: le fa presente Mattioli. Al che, De Crescenzo non si scoraggia. E risponde così:
A questo punto, arriva il bello (si fa per dire): il cronista della Stampa di Torino ha voluto chiedere alla tiktoker napoletana la gente cosa le dice. E la risposta è stata questa:
De Crescenzo, che ha avuto problemi con la giustizia proprio per questioni inerenti la droga, nelle sue vesti politiche è tutto un peace and love. Fatto sta che, con il "popolo" dalla sua, rivuole il Reddito di cittadinanza e poi "mettere a posto gli ospedali che sono tutti scassati". E si sente di lanciare anche delle frecciatine al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi:
Uno vale uno, new edition.
E comunque: poiché, da vecchia lezione degasperiana, non c'è politica interna senza politica estera, un giudizio su Trump, Mattioli non poteva non chiederlo a Rita De Crescenzo:
E i dazi?
Ma per la prima intervista da politica di Rita De Crescenzo può bastare così.