22 Apr, 2025 - 22:50

Morte del Papa: perché si mettono i sigilli sull’appartamento papale? Il significato del rito

Morte del Papa: perché si mettono i sigilli sull’appartamento papale? Il significato del rito

Alle ore 7:35 di lunedì 21 aprile, Papa Francesco muore. Sono seguiti il rito di constatazione della morte del Pontefice e l'apposizione dei sigilli all'appartamento al terzo piano del Palazzo Apostolico in Vaticano e nella Domus Sanctae Marthae, in cui il Santo Padre aveva stabilito la sua residenza fin dal 2013, anno in cui era stato eletto al Pontificato. La scelta era motivata dal desiderio di Francesco di vivere in un ambiente meno solenne e a stretto contatto con i suoi collaboratori.

Cosa succede all'appartamento papale dopo la morte del Pontefice? I sigilli

Sono state pubblicati da Vatican News i momenti dell'apposizione dei sigilli all'appartamento al terzo piano del Palazzo Apostolico, alla presenza del cardinale Farrell, Cardinale Camerlengo, assistito dal cardinale Parolin, Segretario di Stato, e dal monsignore Peña Parra, Sostituto della Segreteria di Stato, insieme a monsignore Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. 

Le porte dell'appartamento sono state chiuse con un nastro rosso e rese manifestamente inviolabili tramite l'utilizzo del sigillo della Sede Vacante.

Le operazioni dell'apposizioni dei sigilli si sono svolti secondo le disposizioni della costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da papa Giovanni Paolo II il 22 febbraio 1996: 

virgolette
Appena ricevuta la notizia della morte del Sommo Pontefice, il Camerlengo di Santa Romana Chiesa deve accertare ufficialmente la morte del Pontefice alla presenza del Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, dei Prelati Chierici e del Segretario e Cancelliere della stessa Camera Apostolica, il quale compilerà il documento o atto autentico di morte. Il Camerlengo deve, inoltre, apporre i sigilli allo studio e alla camera del medesimo Pontefice, disponendo che il personale abitualmente dimorante nell'appartamento privato vi possa restare fino a dopo la sepoltura del Papa, quando l'intero appartamento pontificio sarà sigillato.

I sigilli resteranno fino alla nomina del nuovo Papa, secondo le norme.

Perché il sigillo sull’appartamento del Papa? Un significato simbolico

Queste procedure segnano il passaggio dalla guida della Chiesa Cattolica da parte di un pontefice fino al successore. Il sigillo serve a tutelare documenti, oggetti personali e ogni altro elemento legato all'attività pontificia: tale apposizione è necessaria per conservare la memoria storica e garantire l'assenza di manumissioni durante l'interregno. 

L'apposizione ha, tuttavia, anche un valore simbolico, dal momento che rappresenta la finitudine umana, la chiusura di una missione e di un ciclo. Le porte hanno, infatti, un valore liminale importante nelle scritture. Inoltre, il gesto richiama la sigillatura del sepolcro di Cristo, come è raccontato nel Vangelo di Matteo (27, 62-66): 

virgolette
Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete».  Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.

Perché l’anello del Papa viene distrutto dopo la sua morte?

Oltre all'apposizione dei sigilli agli appartamenti papali, simbolo dell'inizio della sede vacante è la distruzione dell'anello.

L'anello piscatorio, chiamato così perché raffigura San Pietro apostolo nell'atto di gettare le reti per la pesca, viene forgiato per ogni pontefice nominato e riporta il nome di chi lo porta. 

Indossato all'anulare destro, questo anello rappresenta il potere del Papa e viene utilizzato per garantire l'autenticità dei documenti papali e la riservatezza della corrispondenza del Pontefice. 

Spezzarlo significa assicurarsi che esso non possa essere utilizzato per usi impropri: a farlo è il Cardinale Camerlengo, che, dopo aver accertato la morte del Papa, lo sfila di mano e lo distrugge, alla presenza degli altri cardinali.

AUTORE
foto autore
Sofia Pucciotti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE