Continuare l'opera progressista di Papa Francesco o invertire la rotta, seguendo così la direzione più conservatrice verso cui gira il mondo? Sono diversi i nomi dei candidati "papabili" che saranno votati nel Conclave che si terrà quasi sicuramente tra la prima e la seconda settimana di maggio: alcuni seguono l'insegnamento di Bergoglio, chiedendo una Chiesa più progressista e capace di adeguare il messaggio di Cristo ai tempi che verranno.
Non mancano poi i moderati, alcuni cardinali che vorrebbero una posizione più calma da parte del Vaticano su diversi temi: a partire dalle più classiche discussioni etiche – eutanasia e aborto – fino alle posizioni internazionali. Ci sono infine i cardinali più conservatori che dal 2013 a oggi hanno sempre bocciato le riforme di Papa Francesco, ritenendole inadeguate per la Chiesa cattolica. I cardinali "più a destra" godono del sostegno di una larga fetta di fedeli che non si è mai riconosciuta nell’opera innovatrice del precedente Pontefice.
A rivelare quale potrebbe essere l'orientamento del nuovo Papa è un sondaggio pubblicato da YouTrend sulla base dei dati di press.vatican.va. La maggior parte dei cardinali all'interno del collegio che potranno votare sono stati scelti da Bergoglio, c'è una piccola percentuale scelta da Papa Benedetto XVI e soli cinque voluti da Giovanni Paolo II, morto nel 2005.
Sono in tutto 252 i porporati all'interno del Collegio cardinalizio, di questi 135 non hanno ancora compiuto ottant'anni e in occasione del prossimo conclave, che dovrebbe tenersi tra il 5 e il 10 maggio, potranno scegliere il prossimo Papa. Per eleggere il Pontefice, è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi dei cardinali elettori presenti al Conclave. Attualmente, con 135 cardinali elettori, servirebbero 90 voti per eleggere validamente un nuovo Papa.
Dei 135 cardinali che potranno prendere parte al Conclave, 108 sono stati nominati da Papa Francesco. Quelli scelti da Papa Ratzinger che potranno votare sono 22. Solo cinque, invece, i cardinali nominati da Papa Giovanni Paolo II.
Attualmente 108 cardinali elettori su 135 sono stati nominati da #Francesco. Dei restanti 27, 22 sono stati nominati da #BenedettoXVI e 5 da #GiovanniPaoloII. pic.twitter.com/2LSnDCzOYg
— Youtrend (@you_trend) April 23, 2025
Circa l'80% dei cardinali aventi diritto al voto nel prossimo Conclave sono stati scelti da Papa Francesco. Non è possibile dire con certezza chi sarà il prossimo Pontefice, ma il fatto che i porporati siano stati scelti dal precedente Papa lascia intendere che la linea adottata negli ultimi dodici anni dalla Chiesa potrebbe essere portata avanti dal successore di Bergoglio.
Che sia l'occasione giusta per vedere di nuovo un Papa italiano dopo quasi 47 anni dall'ultima volta? Gli ultimi tre Pontefici sono stati stranieri e tra i candidati ci sono ben tre italiani che portano avanti la linea di Papa Francesco: il Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, il cardinale Matteo Zuppi e il più giovane Pierbattista Pizzaballa.
Da italiana a europea fino a diventare internazionale. Negli ultimi cinquant'anni abbiamo assistito a un cambiamento imponente della Chiesa cattolica dopo circa 500 anni in cui il Papa è stato sempre esclusivamente italiano. Con la nomina di Wojtyla nel 1978 si è aperta una nuova fase. Dopo la morte di Giovanni Paolo II è stato scelto il tedesco Joseph Ratzinger e, dopo le sue dimissioni, l'argentino Jorge Bergoglio.
Ancora oggi, la Chiesa mantiene questa tendenza più internazionalista e poco eurocentrica. Solo il 39% dei cardinali che eleggeranno il prossimo Papa sono europei (53 su 135, di questi 17 sono italiani). Ventitré vengono dall'America Latina e altrettanti dall'Asia, 18 sono africani, 14 da USA e Canada e infine quattro dall'Oceania. Non è da escludersi un Papa proveniente dal continente africano o addirittura dall'Asia: tra i candidati "papabili" compaiono infatti il congolese Fridolin Ambongo Besungu e il ghanese Peter Turkson.
Al #conclave che elesse #PapaFrancesco nel marzo 2013 i cardinali elettori provenienti dall’Italia e dal resto d’Europa rappresentavano il 52% del totale (erano 60 su 115), mentre oggi ne costituiscono il 39% (sono 53 su 135). pic.twitter.com/NDK6c58TZN
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