Dopo un’assenza forzata durata tre mesi, Jannik Sinner è pronto ad un ritorno di fiamma il circuito. Il tennista altoatesino, fermato da una squalifica legata al patteggiamento con la WADA per una questione di controlli antidoping, torna con un obiettivo chiaro: riaffermare la propria supremazia.
Nonostante lo stop, Sinner ha mantenuto saldamente la vetta del ranking ATP, e il suo rientro agli Internazionali di Roma rappresenta più di un semplice ritorno: è la riaffermazione di una leadership costruita con fatica, talento e continuità. Ma proprio mentre il numero uno del mondo si appresta a riconquistare i palcoscenici più importanti, un altro protagonista assoluto del tennis contemporaneo è costretto a fermarsi.
Carlos Alcaraz, il giovane fenomeno spagnolo che da anni è considerato l’erede naturale dei "big three", non sarà della partita a Madrid. Un colpo di scena che cambia radicalmente gli equilibri di questa stagione primaverile sul rosso.
Le notizie provenienti dalla Spagna non lasciano spazio a interpretazioni: Carlos Alcaraz non scenderà in campo al Mutua Madrid Open, il prestigioso Masters 1000 in programma dal 22 aprile al 4 maggio. Il motivo è una lesione all’adduttore della gamba destra, un infortunio che ha origine nella finale del torneo di Barcellona, persa contro Holger Rune.
In quell’occasione, Alcaraz era apparso visibilmente in difficoltà negli spostamenti laterali e, dopo gli esami clinici, lo staff medico ha deciso di optare per la prudenza. Il rischio di aggravare la situazione avrebbe potuto compromettere anche la partecipazione al Roland Garros, appuntamento cardine della stagione sulla terra battuta.
Rinunciare a Madrid significa anche dire addio ai punti ottenuti nel 2023, quando Alcaraz era arrivato fino ai quarti di finale prima di essere eliminato da Rublev. Un vuoto pesante, sia sul piano agonistico che emotivo, per un giocatore che vive di ritmo, fiducia e continuità.
Carlos Alcaraz stava finalmente ritrovando la forma dei giorni migliori. Dopo un inizio di stagione non esaltante, il talento di Murcia aveva riconquistato fiducia e concretezza. La finale di Barcellona sembrava segnare un punto di svolta, e la sua ascesa in classifica ne era la prova più evidente: superato Alexander Zverev, era diventato il numero due del mondo, pronto a lanciare l’assalto decisivo al primato di Sinner.
L’occasione era ghiotta, con due tornei su terra consecutivi e il Roland Garros all’orizzonte. Ma il destino, come spesso accade nello sport, ha riservato un copione diverso. L’infortunio lo costringe a fermarsi proprio quando il traguardo sembrava a portata di mano. Anche Zverev, pur in crescita, non potrà approfittarne: lo scorso anno vinse a Roma e quindi non potrà guadagnare punti nel ranking. Il trono di Sinner, di conseguenza, resta saldo. Anzi, la distanza tra lui e gli inseguitori potrebbe addirittura aumentare nelle prossime settimane.
Jannik Sinner resterà ufficialmente numero uno del mondo almeno fino al 9 giugno, all’indomani della finale del Roland Garros. Ma al di là delle statistiche, la sua è una leadership che si è consolidata nel tempo, nonostante gli ostacoli. Il rientro a Roma sarà l’occasione per ritrovare il pubblico italiano, per testare la condizione fisica e per riprendere confidenza con il ritmo delle competizioni ad alto livello.
L’assenza di Alcaraz può essere letta come un’opportunità per aumentare il vantaggio in classifica, ma anche come un promemoria della fragilità fisica a cui nessun atleta può sottrarsi. Per Sinner, il 2025 può diventare l’anno della consacrazione definitiva, ma il cammino è ancora lungo e ricco di insidie. Intanto, il tennis mondiale cambia volto: l’Italia si gode il suo campione, mentre la Spagna attende con apprensione il ritorno del suo giovane re. L’unica certezza, per ora, è che il futuro è tutto da scrivere.