Quando nel 2012, sotto Benedetto XVI, è nato l'account "Pontifex", in tanti hanno ironizzato sulla svolta social della Chiesa. Eppure l'account Twitter del Papa ha avuto un grandissimo successo e oggi conta circa 5,2 milioni di followers solo in Italia. Tanti esponenti del clero cattolico internazionale, negli ultimi anni, hanno deciso di aprire canali social propri per diffondere la parola del Signore tramite i nuovi strumenti di comunicazione.
In principio erano Facebook e Twitter, due piattaforme capaci di raccogliere utenti di ogni età. Successivamente Instagram e, infine, anche TikTok. Proprio il social made in China costituisce un importante mezzo anche per esponenti minori della Chiesa cattolica: molti prelati sono riusciti a passare dalla notorietà nella parrocchia locale fino al successo nazionale - e in molti casi internazionale.
Dallo scorso 21 aprile, "Pontifex" ha cambiato nome in Apostolica Sedes Vacans nell'attesa del Conclave che dovrebbe tenersi tra il 5 e il 10 maggio 2025. Sono diversi i candidati tra i porporati per succedere a Francesco e i loro profili sono stati analizzati sotto molti punti di vista: le idee, l'età, la tendenza riformista o conservatrice sono solo alcuni degli aspetti presi in considerazione. Ma se dovessimo tener conto anche della loro capacità di utilizzare i social? Ecco cosa rivelano i numeri di Arcadia.
Luis Antonio Tagle potrebbe davvero essere considerato un influencer del Signore. Il cardinale filippino classe 1957 conta 604mila followers su Facebook e 38.583 seguaci su X: un seguito impressionante per l'ex arcivescovo metropolita di Manila che stacca tutti gli altri candidati papabili. Segue poi il cardinale ghanese Peter Turkson con quasi 59mila followers su Facebook e 8.648 su X.
Terzo il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin che conta 42.700 menzioni su report di Arcadia. Dopo Parolin, poi, c'è il congolese Fridolin Ambongo Besungu, con 7.800 seguaci su Facebook, 69.618 follower su X e 31.200 menzioni.
Non brilla sui social Peter Erdo, il cardinale ungherese infatti ha solo 5.000 followers sul proprio profilo Facebook e 40 su X. Tuttavia il candidato conservatore al Vaticano può vantare circa 11.900 menzioni sui social: un risultato non da poco, contando che i fedeli più conservatori ritengono che potrebbe essere un buon Papa.
Sorprende l'assenza di account social per Matteo Maria Zuppi. Il presidente della CEI, negli scorsi anni, ha mantenuto un approccio molto tradizionale dal punto di vista della comunicazione e nonostante tutto è uno degli esponenti della Chiesa più noti: l'arcivescovo metropolita di Bologna può vantare 11.400 menzioni. Segue un altro italiano: il 60enne Pierbattista Pizzaballa che ha 42 seguaci su Facebook, 10 su X e poco meno di 12.000 menzioni.
Gli ultimi nella classifica di Arcadia sull'utilizzo dei social sono il cardinale francese Jean-Marc Aveline, il maltese Mario Grech, lo spagnolo Juan José Omella, il sudcoreano Lazzaro You Heung-sik, l'americano Blase Joseph Cupich e lo svedese Anders Arborelius.
Sicuramente il nuovo Pontefice non sarà scelto sulla scorta dei followers che può vantare sui social ma l'utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione da parte del successore di Papa Francesco potrebbe essere fondamentale. Basta guardare la rete social sulla quale il Vaticano può contare. Gli account ufficiali del Santo Padre contano milioni di follower su tutte le piattaforme.
Cristo è risorto! In questo annuncio è racchiuso tutto il senso della nostra esistenza, che non è fatta per la morte ma per la vita. #Pasqua https://t.co/tpH3HPWhj4
— Apostolica Sedes Vacans (@Pontifex_it) April 20, 2025
L’account su X in lingua inglese è arrivato a 18,3 milioni di followers. Su Instagram, il Santo Padre aveva circa 10 milioni di seguaci. Il compito del Papa è quello di riuscire a trasmettere la parola e gli insegnamenti di Cristo e per fare questo l'utilizzo dei social potrebbe rivelarsi fondamentale, soprattutto per attirare le generazioni più giovani.