Tanta attesa per la data delle elezioni regionali in Campania e per il candidato del centrodestra. I primi sondaggi, anche senza i nomi dei possibili futuri presidenti della Regione, premierebbero il centrosinistra ma quella in Campania è una partita che la coalizione di governo non è intenzionata a perdere e vuole giocarsi la carta giusta per provare a ribaltare tutti i pronostici. Per ora sono diversi i nomi che potrebbero essere candidati dal centrodestra alla presidenza della Regione.
Negli scorsi giorni è stata avanzata addirittura l'ipotesi di una candidatura del ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. L'ex prefetto di Roma è uno dei nomi più apprezzati dall'elettorato del centrodestra ma una sua candidatura a oggi sembra fortemente improbabile perché implicherebbe in caso di vittoria un cambio ai vertici del Viminale: uno scenario che non piacerebbe al governo Meloni.
Forza Italia oggi ha avanzato un proprio nome, mentre Fratelli d'Italia e Lega sembrano orientati su altri candidati. Sarà fondamentale per il centrodestra campano non commettere gli stessi errori che si vedono in Veneto dove la coalizione di governo sembra spaccata e sono stati avanzati ben tre nomi diversi rischiando di compromettere una vittoria data per scontata e la stabilità del governo Meloni.
Sono mesi di attesa quelli intorno alle elezioni che interesseranno ben sei Regioni nel 2025. Tra le regioni interessate c'è anche la Campania dove il centrodestra, stando alle rilevazioni di Bidimedia, sarebbe favorito anche senza avere un nome per la presidenza della Regione. Sembra che il campo largo convergerà sulla figura di Roberto Fico, ex presidente della Camera dei deputati ed esponente di spicco del Movimento Cinque Stelle.
Tanti i nomi avanzati dal centrosinistra affianco a quello di Fico, tra tutti c'è il sindaco di Napoli, Stefano Manfredi, la cui elezione potrebbe però portare a una nuova tornata elettorale per il capoluogo di Regione. Meno quotati nomi come l'esponente dem Sandro Ruotolo e il pentastellato Sergio Costa.
Sfavorita la coalizione di governo nella corsa per Palazzo Santa Lucia. Al momento, mentre è più o meno chiaro quale sarà il nome del centrosinistra, non c'è ancora certezza sulla mossa che metteranno in campo Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega. Negli scorsi giorni era stata avanzata l'ipotesi della candidatura del ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. Un'idea più pazza che concreta perché prevedrebbe un cambio ai vertici del Viminale che metterebbe a rischio l'equilibrio del governo.
Tuttavia la possibilità di Piantedosi presidente della Regione non dispiace agli elettori del centrodestra campano, sempre secondo le rilevazioni di Bidimedia. Fratelli d'Italia vorrebbe invece proporre Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, la Lega sarebbe pronta ad avanzare il nome del deputato del Carroccio casertano Gianpiero Zinzi. Dal canto suo, Forza Italia sarebbe dell'idea di candidare l'ex presidente di Confindustria, Antonio D'Amato - come ha riportato il quotidiano online "Open". Meno quotato il nome del capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
???? Sondaggio Campania – Youtrend: il Centrosinistra è favorito per il dopo De Luca
— Sondaggi Bidimedia (@SBidimedia) April 11, 2025
sondaggio completo????????https://t.co/0eDd9BbDKO pic.twitter.com/P5sEGl5vcA
Tanti nomi e un'intesa che tarda ad arrivare. Il rischio è che come per il centrodestra veneto anche quello campano possa non riuscire a trovare una quadra sul candidato alla presidenza della Regione. Il tempo non manca, le elezioni in Campania potrebbero anche essere rimandate al 2026 o svolgersi negli ultimi mesi del 2025 lasciando margine per la scelta di un nome che possa unire il centrodestra.
L'errore da evitare sono i litigi sui nomi che tutti e tre i partiti della coalizione di governo proporranno. A oggi, stando ai dati delle elezioni europee dello scorso anno, Fratelli d'Italia sarebbe il partito più votato in assoluto e potrebbe permettersi - sulla scorta di queste rilevazioni - di avanzare un proprio candidato, bene anche Forza Italia che resta al secondo posto con il 10%. In difficoltà la Lega che ha registrato il 5,77% in quella tornata elettorale.