A cinquant'anni dalla sua morte, Sergio Ramelli è ancora motivo di divisione nella politica. Sono state dedicate diverse piazze e strade alla giovane vittima dell'estrema sinistra e ancora altre gli verranno intitolate nei prossimi mesi: una decisione da parte di diversi comuni che ha fatto infuriare diversi attivisti della sinistra e anche alcuni partiti di centrosinistra.
In tutto il Paese sono stati organizzati presìdi per dire no all'intitolazione di nuove piazze o strade a Ramelli. Il motivo alla base delle proteste è che il giovane, morto a 19 anni, faceva parte del Fronte della Gioventù – le giovanili del Movimento Sociale Italiano, il partito di estrema destra escluso dall'arco costituzionale per la vicinanza di alcuni esponenti al fascismo. Mentre il centrosinistra e l'Anpi insorgono, il centrodestra ringrazia i comuni per aver dato a Ramelli il giusto spazio.
Tra chi ha reso omaggio al 19enne ucciso cinquant'anni fa, c'è anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha pubblicato un videomessaggio trasmesso in occasione di un evento in memoria di Ramelli. Nel breve filmato, disponibile sui canali social della premier, è possibile sentire Meloni elogiare la figura di Ramelli e chiedersi cosa possa ancora insegnare la terribile vicenda nella quale è rimasto coinvolto.
Non accennano a placarsi le proteste da parte del centrosinistra e della sinistra radicale per l'intitolazione di nuove piazze e strade al militante del Fronte della Gioventù, Sergio Ramelli. Nelle scorse ore, a Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni – nel milanese – sono state inaugurate due piazze per il 19enne che ha perso la vita cinquant'anni fa dopo un'aggressione da parte di militanti di estrema sinistra.
A oggi sono quasi quaranta le piazze e le strade dedicate alla memoria di Ramelli e altre potrebbero essere intitolate nei prossimi mesi. Diversi i presìdi nel milanese per protestare contro la strumentalizzazione del caso Ramelli da parte della destra, come affermato da esponenti del centrosinistra locali, e per riaffermare i valori dell'antifascismo. In piazza anche Cinque Stelle, Anpi e la Cgil.
Non poteva mancare un messaggio da parte della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La premier è stata militante prima del Fronte della Gioventù, così come Ramelli, quando aveva 15 anni. Oggi, 29 aprile 2025, in occasione del cinquantesimo anniversario dalla morte del giovane militante della destra, Meloni ha pubblicato un videomessaggio nel quale parla dell'omicidio e di quanto ci sia di attuale in quanto accaduto mezzo secolo fa.
La premier ha denunciato l’esistenza di una "minoranza rumorosa" che ancora oggi giustifica odio e violenza per affermare le proprie idee. Rivolta ai giovani, ha invitato a non seguire "falsi profeti e cattivi maestri", ma a credere nei propri ideali senza cedere all’estremismo. Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ribadito la necessità di una memoria condivisa, paragonando Ramelli ai militanti di sinistra Fausto e Iaio, assassinati nel 1978, casi ancora irrisolti. Secondo la seconda carica dello Stato, il comune denominatore è l’uccisione per motivi ideologici, indipendentemente dallo schieramento.
Quelle alle quali stiamo assistendo quest'anno sono polemiche che si verificano in ogni anniversario dalla morte di Ramelli. Da una parte il centrodestra invita a riconoscere il giusto spazio per chi è morto per mano dell'estremismo di estrema sinistra asserendo al fatto che, nella maggior parte dei casi, le vittime legate alla destra vengono dimenticate.
Il centrosinistra, dal canto suo, insiste che nello specifico caso di Ramelli è stata fatta giustizia mentre molte altre vittime di attentati neofascisti non hanno ancora ricevuto giustizia. Forse una soluzione potrebbe arrivare da un esponente di Fratelli d'Italia: il presidente della commissione Cultura della Camera dei deputati, Federico Mollicone, ha proposto un museo per le vittime del terrorismo. Si tratta di una proposta di legge che sarà discussa con i ministri Piantedosi e Giuli nei prossimi giorni.