Il 25 aprile è divisivo. A dirlo è il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che spiega il motivo per cui la destra si sente esclusa dai festeggiamenti del giorno della Liberazione. Per l'ex esponente del Movimento Sociale Italiano, il problema non è certamente dal punto di vista dei valori espressi dal 25 aprile: l'antifascismo e la lotta ai totalitarismi non sono oggetto di discussione, ma le manifestazioni che si tengono ogni anno in Italia.
La ricorrenza, secondo il presidente del Senato, non rende giustizia ai valori della democrazia e spesso è motivo di scontri e di incidenti con le forze dell'ordine. Il riferimento è ovviamente alle ultime manifestazioni dove ci sono state tensioni in diverse città italiane. Infine, in un post pubblicato sui suoi canali social, La Russa ha chiarito che anche il presidente Mattarella ha chiesto di rendere il 25 aprile la festa di tutti.
L'ultimo 25 aprile è stato festeggiato in un clima differente dagli scorsi anni. Il governo ha infatti chiesto a chi sarebbe sceso in piazza in occasione della Festa della Liberazione di essere più "sobrio" in memoria di Papa Francesco, scomparso quattro giorni prima della ricorrenza. Dichiarazioni che non sono state viste di buon occhio dai manifestanti.
Polemiche infinite, quelle sul 25 aprile. Nonostante siano passati diversi giorni dalla Festa della Liberazione, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha ribadito che il 25 aprile è divisivo perché la sinistra si sarebbe appropriata della ricorrenza, escludendo le altre forze politiche che hanno contribuito alla liberazione dall'occupazione nazifascista dell'Italia nel 1945.
La Russa ha spiegato che, quando il centrodestra parla della ricorrenza dicendo che è divisiva, non si riferisce alla riconquista della libertà e alla fine del fascismo, ma alle modalità con cui questa ricorrenza viene vissuta. Il centrosinistra viene accusato di escludere le altre forze politiche da una festa che dovrebbe essere di tutti.
— Ignazio La Russa (@Ignazio_LaRussa) April 28, 2025
In occasione dell'ultima Festa della Liberazione, il governo ha chiesto ai manifestanti di festeggiare in maniera sobria il 25 aprile, cercando di dare vita a cortei sostenuti per rispettare il lutto per la morte di Papa Francesco, avvenuta lo scorso 21 aprile. Una richiesta che ha destato parecchio scalpore tra chi è sceso in piazza, che subito ha asserito al fatto che il governo avesse trovato una scusa per oscurare il 25 aprile.
Nel corso della Festa della Liberazione, decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutte le principali città italiane per festeggiare questa ricorrenza, in occasione degli ottant'anni dalla liberazione dal nazifascismo.
Se da una parte La Russa parla di inclusività nel 25 aprile nei confronti anche del centrodestra, dall'altra parte si vedono spesso tentennamenti nel dichiararsi antifascisti e nel celebrare la Festa della Liberazione. Nel primo anno del governo Meloni, La Russa è stato protagonista di un'uscita infelice sulla strage di via Rasella.
La premier, dal canto suo, ha scritto una lunga lettera pubblicata dal Corriere della Sera, in quell'occasione, senza mai citare l'antifascismo.
Nel 2024, invece, ha fatto scalpore il poco tempo dedicato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Festa della Liberazione. Anche quest'anno, molti esponenti del centrodestra sono stati molto vaghi sul condannare il fascismo. La presidente del Consiglio, tuttavia, ha fatto un passo in avanti, pubblicando un messaggio contro il regime di Mussolini: