30 Apr, 2025 - 13:09

Dl Sicurezza, continua la crociata del centrosinistra contro il decreto Ungheria: ecco i prossimi passi

Dl Sicurezza, continua la crociata del centrosinistra contro il decreto Ungheria: ecco i prossimi passi

Nonostante l'approvazione, il dl Sicurezza va fermato. Questo il messaggio lanciato da oltre 230 giuristi sulle pagine de La Stampa nella giornata di oggi 30 aprile 2025, tra questi ci sono addirittura tre presidenti emeriti della Corte Costituzionale. Negli scorsi giorni, +Europa ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità per ottenere un passo indietro sul decreto che ha fatto tanto discutere negli ultimi mesi. Assieme al partito guidato da Riccardo Magi, l'intero centrosinistra sta cercando in tutti i modi di affossare il dl Sicurezza.

Negli scorsi mesi era prevista la discussione in Senato dopo l'approvazione alla Camera dei deputati avvenuta a settembre 2024. Sono seguiti lunghi mesi di discussione e di revisione del testo del pacchetto di leggi che ha destato tanta preoccupazione non solo a livello nazionale ma anche europeo. Con la trasformazione in decreto, il ddl Sicurezza è stato approvato all'inizio del mese di aprile. Sono tante le leggi presenti all'interno del pacchetto che preoccupano l'opposizione, il mondo civile e le organizzazioni internazionali.

Si muovono anche le associazioni che fanno parte della Rete No Ddl Sicurezza, che hanno indetto per domenica 4 maggio un'assemblea nella Capitale per organizzare la protesta contro le decisioni prese dal governo Meloni. 

Le nuove proteste contro il ddl Sicurezza: cosa succede

Si riaccendono le polemiche contro il ddl Sicurezza a quasi un mese dalla sua approvazione. Il pacchetto di leggi voluto dal governo Meloni è stato spesso definito liberticida ed è passato la scorsa settimana con un "colpo di coda" da parte dell'esecutivo nazionale: il ddl infatti è diventato un decreto riuscendo così a essere approvato nel giro di poche ore. Una mossa che ha irritato non poco l'opposizione, che ha ritenuto che il governo volesse bypassare il processo di approvazione delle leggi.

Approvato dalla Camera nel mese di settembre, per lungo tempo il ddl Sicurezza è rimasto in attesa di passare per il Senato. I sette mesi successivi all'approvazione alla Camera dei deputati sono stati pieni di proteste e manifestazioni per dire no al "decreto Ungheria".

Si muove il mondo delle associazioni

La Rete Ddl Sicurezza non ha mai smesso di lavorare per l'abolizione del decreto Ungheria. Il gruppo, che raccoglie centinaia di associazioni legate al mondo del volontariato e della politica, ha lasciato intendere che presto potrebbero esserci nuove proteste contro il ddl Sicurezza

Il gruppo ha lanciato l'assemblea nazionale della Rete "A pieno regime" a Roma, la prossima domenica 4 maggio alle ore 10.00, in via dei Monti di Pietralata 16. Seguiranno novità su possibili manifestazioni nelle prossime settimane. 

Le parole di Magi

Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha presentato un ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato contro il Governo Meloni, denunciando una grave violazione delle prerogative del Parlamento. Il motivo è l’adozione del Decreto-Legge “Sicurezza" - come è possibile leggere nel comunicato diffuso dal partito - che replica nei contenuti il disegno di legge già in discussione dal Parlamento dal febbraio 2025.

Tale atto, come emerge sempre dal comunicato, costituisce un aggiramento delle procedure democratiche, volto a evitare il confronto parlamentare e le possibili fratture nella maggioranza. Lo stesso Ministro Piantedosi ha ammesso che l’obiettivo era eludere le “lungaggini parlamentari”, confermando la volontà di escludere il Parlamento dal processo legislativo.

Per questo motivo, Magi si è rivolto alla Corte Costituzionale chiedendo l’annullamento del decreto e il riconoscimento della violazione delle attribuzioni spettanti al Parlamento. Il decreto, oltre a vizi formali, presenta profili di incostituzionalità anche nel merito, rimandando per approfondimenti alla pregiudiziale presentata alla Camera lo scorso 23 aprile.

Riassunto in tre punti

  • Opposizione giuridica e politica: Oltre 230 giuristi e tutto il centrosinistra, guidato da +Europa, contestano il dl Sicurezza, ritenendolo incostituzionale e liberticida.
  • Proteste civili: La Rete No Ddl Sicurezza ha convocato un’assemblea per organizzare manifestazioni contro il decreto, trasformato in legge bypassando il Senato.
  • Ricorso alla Consulta: Riccardo Magi ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale accusando il governo di aggirare il Parlamento e violare le procedure democratiche.
AUTORE
foto autore
Francesco Fatone
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE