Con l'arrivo della prossima settimana, ci sarà un nuovo sciopero dei trasporti che coinvolgerà treni, aerei e altri servizi essenziali. A proclamare lo stato di agitazione è il sindacato Usb e durerà dalle 21 di lunedì, 5 maggio 2025, fino alle 20:59 di martedì, 6 maggio 2025. Dietro lo sciopero proclamato in questi giorni, che rischia di provocare disagi a livello nazionale, ci sono motivazioni principalmente salariali e il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, da tempo oggetto di contestazioni da parte dei sindacati.
Come previsto dalla normativa sui trasporti, dovrebbero essere previste fasce di garanzia per tutelare i cittadini in vista dello sciopero che si terrà il prossimo 5 e 6 maggio. Nello stesso giorno, si terranno anche delle piccole proteste locali che coinvolgeranno anche le funicolari. Sono poche le informazioni ulteriori riguardo allo sciopero che si terrà nei prossimi giorni e per ora è consigliabile seguire gli aggiornamenti.
Le trattative per il rinnovo del contratto nazionale vanno avanti dal dicembre 2023. Da quasi due anni è in corso un vero e proprio braccio di ferro tra i sindacati e il ministero dei Trasporti sui contratti nazionali. Nello scorso anno, si è tenuto un numero di scioperi molto elevato contro le politiche del ministro Salvini.
Saranno giornate difficili per chi viaggia in treno, il 5 e il 6 maggio. È stato indetto uno sciopero nazionale del personale ferroviario, che coinvolgerà tutto il Paese. La protesta, proclamata dal sindacato Usb Lavoro Privato, inizierà alle 21 di lunedì 5 maggio e si concluderà alle 20:59 di martedì 6 maggio.
Lo sciopero rischia di creare disagi molto forti, in particolare sui collegamenti regionali e sulle tratte a lunga percorrenza. Nonostante ciò, saranno comunque assicurati alcuni servizi minimi, come previsto dalla normativa vigente in materia di trasporto pubblico. Ci saranno dunque fasce di garanzia che andranno dalle 6 alle 9 del mattino e dalle 18 alle 21 per tutelare i cittadini che in quei giorni si recheranno a lavoro.
Previsti anche proteste a livello locale, come a Napoli dove l'Anm ha proclamato uno sciopero che coinvolgerà il personale delle funicolari. A confermare la protesta è Stefano Malorgio, segretario di Filt-Cgil.
Lo sciopero non è solo legato a motivi economici, ma rientra nella vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle attività ferroviarie, scaduto a fine 2023. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno indetto la protesta per denunciare lo stallo delle trattative, ferme dopo sedici mesi. Restano divergenze su orario di lavoro, retribuzione e classificazione del personale.
I sindacati accusano le associazioni datoriali di non aver presentato proposte adeguate e di adottare tattiche dilatorie. Di fronte a questo immobilismo da parte del ministero dei Trasporti, le organizzazioni hanno deciso di scioperare per sbloccare la situazione.
Da tempo vanno avanti proteste nei confronti del ministero dei Trasporti per via del mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale degli operatori del settore. Secondo i sindacati, le proposte avanzate da parte del ministero sono inadeguate rispetto a quanto necessario per vivere in un momento in cui i prezzi dei beni primari sono in aumento a causa dell'inflazione.
Negli scorsi mesi e lo scorso anno, Salvini è riuscito a precettare la protesta nazionale degli operatori del trasporto del 29 novembre. La stessa mossa non è riuscita nello sciopero del 13 dicembre dove il Tar ha ribaltato la decisione del ministro. Nel 2025, nonostante le promesse di Salvini, si sono registrati ugualmente nuovi scioperi che hanno generato non poche difficoltà.