Il concerto del Primo Maggio ha lasciato più di qualche volto imbronciato. L'evento per la Festa dei Lavoratori si è svolto come ogni anno – o quasi – a Piazza San Giovanni, di fronte alla Basilica, e ha visto sul palco nomi importanti. Non possono però mancare le polemiche, soprattutto riguardo al governo Meloni e alla situazione che si sta consumando in Medio Oriente da ormai un anno e mezzo. Diversi artisti hanno voluto tenere fede al significato del Primo Maggio per portare dentro e fuori dal palco dei contributi più politici, che però non a tutti sono piaciuti.
Già nella mattinata di ieri, 1° maggio 2025, si è tenuto un corteo nel centro di Roma per ribadire l'importanza del lavoro e denunciare l'inazione del governo a riguardo. Protagonisti della manifestazione sono stati il segretario della Cgil, Maurizio Landini, il corrispettivo della Uil, Pierpaolo Bombardieri, e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein.
Nel corso del concerto sono due i nomi intorno ai quali si è creata polemica. Il primo è Leo Gassmann, cantautore e figlio di Alessandro Gassmann, che ha aperto il concertone cantando "Bella Ciao" e, dopo, alla stampa ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla situazione attuale del Paese. Non sono da meno i Patagarri, band che si è esibita nel corso del concerto e ha lanciato il grido "Palestina Libera".
Un grande evento capace di attirare tantissime persone e con nomi importanti. Come ogni anno, il concerto del Primo Maggio ha avuto un grande successo, ma non è sfuggito da polemiche e critiche. Il motivo? I toni troppo politicizzati di alcuni protagonisti della giornata di ieri. Sul palco, come ogni anno, sono stati portati temi come la tutela dei lavoratori e la situazione internazionale, con particolare attenzione a quello che sta succedendo in Medio Oriente.
Sono tante le bandiere della pace e della Palestina che sventolano a Piazza San Giovanni, così come del resto è successo lo scorso 25 aprile. A destare polemiche è soprattutto Leo Gassmann, che ha aperto il concertone cantando "Bella Ciao". Alla stampa ha poi dichiarato:
Leo #Gassmann apre il Concertone 2025 con #bellaciao: un inno alla libertà in tempi difficili. Il Primo Maggio a #Roma diventa voce per la sicurezza sul lavoro e per i milioni di precari italiani. #1M2025 #Concertone #LavoroSicurohttps://t.co/xrmlApTsVX.. pic.twitter.com/bW0hmOH6RF
— Tag24 (@Tag24news) May 1, 2025
Non sono mancati i tributi a Papa Francesco, riconosciuto dalla piazza come un promotore di pace e omaggiato con la trasmissione di un suo vecchio messaggio sull'importanza della musica. A destare scalpore è stata l'esibizione dei Patagarri, una band milanese che ha lanciato il messaggio "Palestina Libera" dal palco, con in sottofondo la popolare musica ebraica Hava Nagila, venendo applauditi dal pubblico.
I Patagarri cantano "Palestina libera" sul palco del #1maggio #1M2025 pic.twitter.com/9qxjfvOQn9
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) May 1, 2025
Un'esibizione apprezzata da tutti, meno che dalla Comunità ebraica romana, che ha visto in quelle due parole – e più in generale nel gesto – una minaccia all'esistenza del popolo ebraico. Il presidente della Comunità ebraica, Victor Fadlun, ha definito il gesto ignobile:
C'è poi chi vuole tirarsi fuori da ogni polemica politica e pensare solo alla musica, centrale nella giornata di ieri e in alcune occasioni occultata proprio dalla portata sociale dell'evento. Il cantautore Gio Evan ha dichiarato alla stampa di essere più proteso alla poesia che alla politica e ha invitato a essere il cambiamento piuttosto che limitarsi a proporlo.
È necessario fare un lavoro di continuità, secondo Gio Evan, che ribadisce alla stampa che non ha voluto esprimersi sul governo Meloni. Una voce fuori dal coro, su un palco dedicato completamente ai messaggi politici.
#1maggio, #gioevan respinge le sirene della politica: "Sono più teso verso la poesia, più che proporre cambiamenti dobbiamo esserlo" pic.twitter.com/zn32Mzw05X
— Tag24 (@Tag24news) May 1, 2025