Il ritorno di Le Rose di Versailles, noto anche come Lady Oscar, in una nuova trasposizione animata su Netflix ha fatto nascere un acceso dibattito tra fan e critici dell'anime.
Mentre l'opera originale di Riyoko Ikeda è celebrata per la sua profondità narrativa e l'esplorazione di temi complessi come l'identità di genere e la rivoluzione sociale, questa nuova versione è stata criticata perché questi temi vengono quasi nascosti e risulta difficile connettersi emotivamente con la storia. Insomma, una brutta copia dell'originale. Sarà davvero così?
Prima di vedere perché questo nuovo film anime sta ricevendo molte critiche negative, guarda il trailer:
"Le Rose di Versailles" racconta la storia epica di Oscar Francois de Jarjayes, una donna che serve come guardia reale per la futura regina Maria Antonietta, proprio mentre la Francia scivola verso la Rivoluzione. Intrighi di corte, amori contrastati, dovere e ribellione... il materiale per fare un ottimo lavoro era tanto.
Allora perché risulta deludente per la maggior parte dei fan? Il problema principale è stato cercare di ficcare una storia enorme e dettagliata, che originariamente era un anime di ben 41 episodi, in un film di sole due ore.
È stata una mossa coraggiosa, ma non ha dato l'effetto sperato. Il risultato è una trama che corre troppo, che lascia poco spazio per respirare e per farci affezionare davvero ai personaggi e alle loro vicende. Tutto è semplicemente troppo frettoloso.
Fin dall'inizio si sente che qualcosa non va. Il film passa un sacco di tempo a seguire Maria Antonietta e le sue difficoltà ad ambientarsi a corte. Ok, interessante, ma Oscar, che dovrebbe essere la protagonista, dov'è? Purtroppo sullo sfondo.
Questo tempo perso all'inizio si fa sentire ancora di più, quando di punto in bianco, la storia molla quasi del tutto Maria Antonietta per concentrarsi su Oscar.
Sembra quasi di vedere due film diversi attaccati insieme in modo arrangiato. Sarebbe stato meglio usare quel tempo per farci conoscere meglio Oscar fin da subito.
Detto questo, un merito va dato a come viene mostrata Maria Antonietta: non tanto come la cattiva della storia, ma più come una persona completamente fuori dal mondo, chiusa nella sua bolla dorata di Versailles, incapace di capire la gravità della situazione del popolo. Non è senza colpe (ignora le preoccupazioni di Oscar sulle sue spese), ma non è nemmeno il mostro che a volte viene dipinto.
Quando finalmente il film si concentra su Oscar, le cose migliorano un po'. Lei è un personaggio affascinante: forte, coraggiosa, ma anche vulnerabile, combattuta tra l'amore, il dovere verso la famiglia e quello verso la Francia.
Il problema è che le situazioni che dovrebbero essere analizzate, dovrebbero mostrarci i dettagli di queste lotte interiori, sfrecciano via troppo velocemente.
Lo spettatore non fa in tempo a entrare in un momento carico di tensione o emozione, che già viene catapultato in quello successivo. Si capisce subito perché l'originale fosse una serie TV: questa storia ha bisogno di tempo per svilupparsi. E forse, più che un film, si sarebbe dovuto pensare a una serie.
Per cercare di tappare i buchi e far avanzare velocemente la storia e i rapporti tra i personaggi, il film usa spesso montaggi musicali. L'idea sarebbe quella di mostrarci momenti chiave in rapida successione, ma non funzionano granché.
Un montaggio può essere utile per sottolineare qualcosa che già conosciamo, ma non si può far sviluppare relazioni importanti da zero a mille in pochi secondi. Tutto questo dà l'effetto di superficialità.
Visivamente, però, il film è molto bello. Lo stile si rifà molto a quello del manga shojo originale, con disegni eleganti che riescono a trasmettere bene il dramma, il romanticismo e la tragedia della storia. Anche il doppiaggio non è male e in alcuni momenti riesce a dare molta forza alle scene.
Il finale, con la presa della Bastiglia, acquista un certo peso perché sappiamo che sono passati circa 20 anni di storia, anche se il film non è riuscito a farceli sentire davvero.
In conclusione, "Le Rose di Versailles" più che un film, sembra un riassunto molto veloce dell'anime originale.
Personaggi complessi, storie travagliate, hanno bisogno di spazio per crescere, per dare emozioni, per far affezionare gli spettatori e qui non ce n'è abbastanza.
Se conoscete già la storia, forse può essere un ripasso (ma nemmeno dei migliori). Se invece è la vostra prima volta con Oscar e compagni, difficilmente questo film vi conquisterà o vi farà capire perché l'originale è così amato. È un peccato, perché il potenziale c'era tutto.