Tutti a casa, non si vota. Questa è la scelta di Fratelli d'Italia in merito al referendum indetto per l'8 e il 9 giugno 2025, riguardante quattro quesiti sul mondo del lavoro e uno sulla cittadinanza. La linea adottata dal partito di governo sarà quasi sicuramente la stessa anche per Forza Italia e la Lega, poiché il voto ha assunto connotati di un possibile smacco al governo da parte del centrosinistra. Il mancato voto da parte degli elettori del centrodestra e degli esponenti dei tre principali partiti rende difficile il raggiungimento del quorum necessario.
Una scelta, quella di Fratelli d'Italia, che ha provocato non poche polemiche nel centrosinistra, che sta promuovendo, assieme ai sindacati e a parte del mondo delle associazioni, il voto ai quesiti referendari. L'atteggiamento di Meloni, per quanto potesse sembrare scontato, lancia un messaggio pericoloso: non recarsi alle urne e non esercitare il proprio diritto di voto in un momento in cui l'astensionismo è considerato uno dei problemi principali del Paese.
Il referendum segna, assieme alle prossime elezioni regionali, un crocevia per il governo Meloni. In caso di passaggio del quesito sulla cittadinanza, potrebbero costituirsi le basi per mettere i bastoni tra le ruote all'esecutivo nazionale.
Questa volta, la presidente del Consiglio era nell'angolo e, delle due opzioni a disposizione, ognuna avrebbe avuto conseguenze. Meloni aveva due modi per affrontare il referendum sulla cittadinanza e sul lavoro: invitare i propri elettori a recarsi alle urne e non votare, rischiando però di contribuire al raggiungimento del quorum, o chiedere di disertare il voto, lanciando però un messaggio sbagliato in un momento in cui l'astensionismo è diventato uno dei principali problemi per il nostro Paese.
La premier ha scelto la seconda. Gli elettori del centrodestra non si recheranno alle urne, rendendo così difficile il raggiungimento del quorum: serve infatti che il 50%+1 degli aventi diritto votino affinché il referendum sia considerato valido.
La scarsa affluenza alle urne è da tempo motivo di preoccupazione per la tenuta democratica del Paese. Negli ultimi venti anni, la fiducia degli elettori è calata drasticamente e, in occasione delle elezioni regionali, europee e nazionali, sempre meno persone decidono di andare a votare, rendendo così il "partito dell'astensione" il vero vincitore di ogni tornata elettorale.
Lo scorso anno si è votato sia per le regionali che per le europee. Basti pensare agli ultimi due appuntamenti elettorali di novembre 2025: in Emilia Romagna l'affluenza ha raggiunto il 46,4%, mentre in Umbria il 52,3%. Un crollo di più di 10 punti percentuali in entrambe le Regioni rispetto alle precedenti tornate elettorali, che non è certamente passato inosservato.
A "lanciare" il segnale d'allarme è stato però il voto europeo, dove si è recato alle urne solo il 49,6% degli aventi diritto. La bassa affluenza, stando a quanto rilevato, si registra soprattutto nel Sud e nelle Isole, con maggiore partecipazione al Nord.
Tra gli organizzatori e promotori del referendum sulla cittadinanza c'è il segretario di +Europa, Riccardo Magi. Negli scorsi giorni, l'esponente ha più volte chiesto a Meloni di invitare gli italiani a votare e, nella giornata di oggi, ha condannato la presa di posizione di Fratelli d'Italia sui referendum. Una scelta che, a detta di Magi, sarebbe incoerente, visto che la stessa Meloni invitava i governi precedenti a promuovere la partecipazione nei referendum tenutisi negli anni passati.
Il segretario di +Europa ribadisce poi che, in occasione del referendum, potrebbe esserci una sorpresa. Secondo un sondaggio citato da Magi, circa il 40% degli elettori avrebbe intenzione di recarsi alle urne. Basterebbe convincere il 10%+1 per poter mandare in porto il referendum: un'impresa ardua a un mese dal referendum, ma non impossibile.
Anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, si è espressa sul referendum su cittadinanza e lavoro:
????️La segretaria del #Pd Elly #Schlein contro l'operato del governo #Netanyahu: "Bisogna fermare il disegno di occupazione totale e deportazione da #Gaza
— Tag24 (@Tag24news) May 5, 2025
????️Sui #referendum2025 : "Andate a votate l'8 e il 9 giugno per #lavoro e #cittadinanza" pic.twitter.com/fPj2i6fSWg