10 May, 2025 - 11:23

Cosa ha causato la morte di Matilde Lorenzi? Ecco cosa le è successo e quando è avvenuta la caduta

Cosa ha causato la morte di Matilde Lorenzi? Ecco cosa le è successo e quando è avvenuta la caduta

La morte di Matilde Lorenzi, giovane promessa dello sci alpino italiano, ha profondamente scosso il mondo dello sport e l’opinione pubblica. 

Matilde Lorenzi: causa della morte

La causa della morte di Matilde Lorenzi è stata un incidente avvenuto durante un allenamento di sci alpino sulla pista “Grawand G1” in Val Senales, il 28 ottobre 2024. Secondo la ricostruzione degli inquirenti e dei testimoni, Matilde stava affrontando una discesa quando, a causa di una spigolata e della perdita di controllo degli sci, è caduta rovinosamente, sbattendo violentemente il volto sul terreno ghiacciato. L’impatto è stato talmente forte da provocare ferite gravissime, in particolare un trauma cranico, che si sono rivelate fatali nonostante l’immediato intervento dei soccorsi e il trasporto in elicottero all’ospedale di Bolzano.

La Procura di Bolzano ha stabilito che le cause della morte sono da considerarsi accidentali: non sono emerse violazioni delle norme di sicurezza né responsabilità da parte degli organizzatori o dei gestori della pista.

La zona dell’incidente era pianeggiante, con una pendenza modesta, la neve era compatta e ben battuta, la visibilità ottima e non c’erano pericoli atipici come ostacoli, curve strette o elementi esterni che potessero aver contribuito all’incidente. Non è stato rilevato alcun obbligo di ulteriori misure di protezione in quel tratto di pista, né sono stati riscontrati malfunzionamenti o negligenze.

Matilde Lorenzi, come ha fatto a cadere?

Matilde Lorenzi, atleta dell’Esercito e considerata una delle più brillanti giovani dello sci azzurro, stava partecipando a una sessione di allenamento di slalom gigante sulla pista rossa “Grawand nr.1”, una delle più note del ghiacciaio della Val Senales. Quel giorno, il gruppo tecnico aveva scelto questa località per via delle condizioni climatiche sfavorevoli in Svezia, dove inizialmente erano previste le prove veloci.

Durante una discesa in un tratto relativamente pianeggiante della pista, Matilde ha perso il controllo degli sci. Secondo la ricostruzione degli allenatori e dei testimoni, le lamine degli sci hanno perso aderenza con il manto nevoso, probabilmente a causa di un improvviso sbilanciamento. Gli sci si sono divaricati e la giovane atleta è caduta, sbattendo violentemente il volto sul terreno ghiacciato.

La caduta è avvenuta in modo improvviso: Matilde, dopo aver perso l’assetto, ha impattato con il volto sul fondo della pista, subendo un trauma cranio-facciale molto grave. Uno degli sci si è sganciato e la ragazza è ruzzolata fuori pista. L’impatto è stato talmente violento da causare lesioni interne fatali, in particolare un’emorragia interna che si è rivelata letale nonostante i tempestivi soccorsi.

Gli allenatori e il personale sanitario sono intervenuti immediatamente. Matilde è stata intubata sul posto e trasportata d’urgenza in elicottero all’ospedale di Bolzano. Le sue condizioni sono apparse subito critiche e, nonostante gli sforzi dei medici, la giovane atleta è deceduta poche ore dopo il ricovero.

L'indagine sull'incidente

La Procura di Bolzano ha avviato un’indagine per chiarire le circostanze dell’incidente. Dalle verifiche è emerso che tutti i parametri di sicurezza della pista e dell’impianto di risalita erano stati rispettati. Le protezioni erano state posizionate correttamente e non sono emerse responsabilità da parte dei gestori della pista o degli organizzatori dell’allenamento.

Le dichiarazioni dei testimoni e degli investigatori hanno confermato che si è trattato di un tragico incidente, senza alcuna violazione delle norme di sicurezza. La Procura ha sottolineato che l’evento è stato “meramente accidentale”, tanto da non richiedere ulteriori accertamenti autoptici e da chiudere rapidamente il fascicolo come fatto non costituente reato.

Alcuni hanno ipotizzato che Matilde potesse aver avuto un malore prima della caduta, ma questa possibilità non ha trovato riscontri concreti nelle indagini. L’impatto violento, avvenuto su un tratto di pista considerato sicuro e privo di particolari insidie, è stato sufficiente a causare le lesioni fatali.

Le condizioni della pista e la sicurezza

La pista Grawand nr.1, dove si è verificato l’incidente, è regolarmente utilizzata sia da professionisti che da giovani atleti. Secondo gli esperti, il tratto in cui Matilde è caduta non presentava particolari criticità: era pianeggiante e dotato di reti di protezione nei punti più esposti. I tecnici hanno dichiarato che “un rinforzo non era necessario in quel tratto dove non è mai successo nulla”, e anche la Procura ha escluso la presenza di insidie o irregolarità.

Questo tragico evento ha tuttavia riacceso il dibattito sulla sicurezza degli sport invernali e sulla vulnerabilità degli atleti, anche nei contesti più controllati. Come ha sottolineato Maria Rosa “Ninna” Quario, ex sciatrice e madre di Federica Brignone, “nei casi come quelli di Matilde se cadi cento volte ti va bene, a meno che non lo decida il destino”.

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