14 May, 2025 - 16:04

25 aprile, la libertà come dono guadagnato ma impugnabile

In collaborazione con
Roberta Gentile
25 aprile, la libertà come dono guadagnato ma impugnabile

Il 25 aprile nonché l’Anniversario della Liberazione d'Italia è definito dai media, soprattutto negli ultimi anni, come uno dei giorni italiani antifascisti per eccellenza. Ma perché è, ancora, così importante definire quanto siano pericolosi il fascismo ed il nazismo? Il mondo è pieno di paesi distrutti dalla guerra ed in cui le donne non hanno neppure diritto ad uscire di casa. Se tutto questo esiste è perché il seme della soppressione è ancora presente nel mondo, di conseguenza, se non vi è una continua e piena consapevolezza pronta a reprimerlo come un diserbante, purtroppo ci sarà sempre il rischio che questa possa diffondersi e ricrescere nuovamente.

Basti ricordare che la Seconda guerra mondiale è scaturita dalle idee di un unico uomo contro la razza ariana: pensieri che sono stati molto sottovalutati e che poi, invece, hanno soggiogato le menti di molte persone nel mondo causando conseguenze devastanti. Per questo, è fondamentale non dare nulla per scontato, soprattutto la libertà o al contrario l'astio per il diverso. La diversità ci rende umani, e non manipolabili e poi, d'altronde, che spreco sarebbe ledere l'unicità di ciascuno di noi? Bisogna ricordarsi che non può esistere un arcobaleno senza più colori.

25 aprile, la paura dei termini "fascismo" e "nazismo"

Ma perché in tanti sgranano ancora gli occhi quando si utilizza tutt'ora il termine "fascista"? Qualsiasi parola, presente all'interno del vocabolario, è caratterizzata da un significato letterale ma nel dizionario della comunicazione concreta e non astratta esse si caricano di un simbolo legato ad un determinato contesto e situazione. Se il nazismo ed il fascismo sono scaturiti dalla voglia di potere ed affermazione personale, a discapito di precise fette della società utilizzate come capro espiatorio, risulta evidente quanto questi due termini diventino automaticamente sinonimi di repressione e disuguaglianza.

Cosa c'è di diverso dal porre fine alla vita di un ebreo in quanto tale o far sì che un ragazzo ponga fine alla sua perché decide di indossare dei pantaloni rosa? Nei campi di concentramento venivano discriminati coloro che avevano un orientamento sessuale differente rispetto a quello eterosessuale: in quanti subiscono tutt'oggi violenze, vengono cacciati di casa, sono vittime di bullismo per lo stesso motivo? Non è esagerato parlare ancora di fascismo o nazismo ma ciò causa insofferenza perché come disse la storica tedesca Hannah Arendt:

virgolette
il male è banale: non è mai ‘radicale’, ma soltanto estremo e non possiede profondità (..) Esso sfida il pensiero perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca l male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua ‘banalità’. Solo il bene è profondo e può essere radicale.

25 aprile, l'importanza del riconoscere il valore dell'altro

Il bene è profondo, può esser radicale e tale affermazione è totalmente accolta ed esplicitata nel libro "L'Amico Ritrovato": meno di 100 pagine ricche di sapienza e che dovrebbero essere inserite nel programma scolastico di qualsiasi scuola. In esso emerge la constatazione di quanto sia essenziale l'influenza ricevuta da chi ci circonda e di quanto possa essere potente il bene più del male.

Nel libro, in questione, quel che poteva sembrare una semplice amicizia si è trasformata ,a lungo andare, in un aiuto concreto per sconfiggere il nazismo e per rivalutare se stessi. Il protagonista, infatti, nella storia narrata, a distanza di tantissimi anni afferma:

virgolette
Mi ricorderò sempre di te, caro Hans! Mi hai insegnato a pensare e a dubitare e, attraverso il dubbio, a ritrovare Gesù

D'altronde è molto più facile distruggere che costruire: la prima azione la compi in un minuto, la seconda in ore o giorni o mesi o anni ma risulta più duratura, più impattante perché, se un qualcosa richiede più tempo non significa che non stia funzionando. In conclusione, bisogna quindi esser il primo esempio effettivo per far comprendere tale concetto.

Citando un altro capolavoro incentrato sulla Seconda guerra mondiale, ovvero il film "La vita è bella", il personaggio dello Zio Eliseo spiega al protagonista interpretato da Benigni:

virgolette
Guarda i girasoli: si inchinano al sole. Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l'arte suprema e Dio è il primo servitore: Dio serve gli uomini ma non è servo degli uomini.

Inchinatevi, quindi, di fronte alla bellezza dell'esser umano e del comportarsi da tale, ma non lasciate che nessuno se ne approfitti ed andate oltre quando accade perché anche quello è insegnare ad esser consapevoli di come si debba rispettare il valore dell'altro.

A cura di Roberta Gentile.

AUTORE
foto autore
Redazione Tag24
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE